Comunali 2018, ad Acireale ballottaggio Di Re-Alì La sfida tra il colosso a sette liste e il pentastellato

«Il risultato credo che sia ottimo. Non era facile vincere al primo turno con cinque candidati sindaco». Siamo quasi all’alba e Michele Di Re – candidato supportato da sette liste, tra cui figurano anche anime del centrodestra -, assimila il risultato con ottimismo. In tutta la notte elettorale, Di Re si mantiene non al di sotto del 35 per cento. Sebbene in prima battuta la forbice tra lui e gli altri candidati sembrava dover esser più ampia, il candidato di Basilio Catanoso vede il suo risultato restringersi col passare delle ore, inseguito sempre da Stefano Alì del Movimento cinque stelle

Non sono bastate, quindi, le sette liste a sostegno per vincere al primo turno. «Non credo che tra le liste a mio sostegno sia mancata l’amalgama – sostiene Di Re -, il numero dei voti che prende corpo dalle proiezioni lo considero eccellente. Vedremo cosa succederà al ballottaggio, ma partiamo da un grande risultato». In vista di eventuali alleanze, Di Re non chiude la porta a nessuno: «Noi partiamo sempre dal nostro progetto civico – afferma -, se ci sarà qualcuno pronto a sposare alcuni punti, analizzeremo la cosa».

Se dal comitato elettorale di Di Re sembra trapelare soddisfazione, a un centinaio di metri non si fa altro che esultare per un risultato «inaspettato». Così lo definiscono i sostenitori di Stefano Alì. Il «sindaco delle tabelle» per il suo lavoro di denuncia che in questi anni ha svolto con «numeri alla mano e fogli Excel», si mantiene sempre abbondantemente oltre il 20 per cento, non staccandosi mai dal suo avversario e facendo il pieno anche in sezioni in cui non si prevedevano grandi numeri per i pentastellati. «Quello di oggi è sicuramente un successo per come lo abbiamo raggiunto – afferma -. Tutti i candidati consiglieri a mio sostegno hanno lavorato duramente, dialogando con la gente, e adesso siamo contenti». 

Alì non pensa ad apparentamenti in vista del ballottaggio: «Ho invitato anche i miei colleghi candidati a sindaco a non allearsi con nessuno in caso di ballottaggio – continua -. La prima cosa che penso adesso è quella di prendermi 12 ore di riposo per poi pensare al secondo turno, con le relative decisioni da prendere». Secondo Alì la città ha risposto col voto libero, «ma c’è anche un sintomo di disaffezione al voto, quantificato nel dieci per cento di votanti in meno rispetto alle ultime elezioni».

Carmelo Lombardo

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