Comunali 2012, i risultati per i sindaci etnei Atteso il secondo turno per cinque comuni

Si è conclusa la lunga notte elettorale nei 147 Comuni siciliani chiamati al voto per le consultazioni comunali. Uno spoglio andato a rilento tra errori e mancate comunicazioni da parte dei comune.  Il bilancio delle 21 amministrazioni coinvolte nella provincia di Catania è di sei ex primi cittadini uscenti confermati al primo turno – a Sant’Agata li Battiati, Nicolosi, Mirabella Imbaccari, Raddusa, Linguaglossa e Mazzarrone – e cinque poltrone da giocarsi al ballottaggio: Aci Catena, Caltagirone, Palagonia, Paternò, Tremestieri. Tra (pochi) colpi di scena, rimonte e polemiche. Su tutte, il metodo di conteggio dei voti. I dati rilasciati dai Comuni si riferiscono alle percentuali di voti dei candidati su tutte le schede valide in cui è stata espressa una preferenza per il sindaco. L’ufficio elettorale della Regione Sicilia, invece, richiama all’ordine le amministrazioni: «E’ un conteggio sbagliato – fanno sapere dall’ufficio stampa – Dimenticano che, con la nuova legge elettorale, le percentuali vanno calcolate su tutte le schede valide. Non importa se l’elettore ha espresso o meno la preferenza per il candidato o solo per una lista». Caso emblematico dell’errore è Misterbianco: dopo ore di incertezze, la Regione conferma: Nino Di Guardo è sindaco a primo turno. Alla fine il conteggio dei comuni, comunica il servizio elettorale della Regione Sicilia, è quello valido. Sono confermati sindaci al primo turno, oltre a Di Guardo, anche Fabrzio Di Paola (Pdl) a Sciacca (Ag), Francesco Cerrito (Liste civiche) a Villabate (Pa), e Giacomo Tranchida (Pd) ad Erice (Tp). Viene quindi confermato anche il dato di Palermo, che vede Leoluca Orlando poco sopra il 47 per cento.

Fatta chiarezza sui risultati, c’è già chi ha vinto con ampio margine e chi si prepara per il secondo turno. Ci sono gli ex-vice che aspirano o vengono confermati nel ruolo di primo cittadino. Come Alessandra Foti a Caltagirone e Marco Sinatra a Vizzini. In sostituzione rispettivamente di Francesco Pignataro e Vito Cortese, allo scadere di due mandati consecutivi. Un’eredità pesante per la Foti: l’ex primo cittadino calatino, infatti, si trova infatti al momento indagato per abuso d’ufficio.

Per i partiti è il momento di tirare le fila di queste consultazioni o riposizionarsi in vista dei ballottaggi. In Sicilia, come nel resto d’Italia, il Pdl non ha raccolto grandi vittorie. Soprattutto nei Comuni della provincia di Catania dove il maggiore partito di centrodestra correva da solo, con un proprio candidato. Un esempio per tutti è Paternò, città natale di uno dei tre coordinatori nazionali del partito Ignazio La Russa. Il candidato Pdl Vittorio Lo Presti è stato subito distanziato di misura dagli altri due contendenti in quota Pd ed Mpa. Nemmeno la scelta giovane fatta a Palagonia con la candidatura di Giuseppe Ferraro di Giovane Italia – giovanile del Pdl – ha pagato.

Ma a una debolezza del centrodestra non ha corrisposto un rafforzamento del maggiore partito di centrosinistra, il Pd. Nella stessa Palagonia, infatti, a superare il giovane piediellino è stato Valerio Marletta, appoggiato da una civica composta da Rifondazione Comunista e Italia dei Valori. Ancora più cocente la sconfitta di Misterbianco, dove il candidato ufficiale del Pd Massimo La Piana ha perso contro Nino Di Guardo, esponente dello stesso partito che – forte di una storia personale conosciuta e di due ex mandati – ha deciso di correre da solo e andrà al ballottaggio. Nemmeno la discesa in campo di uomini con responsabilità nel partito – come Luca Spataro, segretario provinciale e candidato a Castiglione di Sicilia – sembra essere servito.

E non è andata meglio a Militello in Val di Catania, dove l’improvvisa scomparsa dell’ex sindaco Pd Antonio Lo Presti – morto nel giugno nello scorso anno per un incidente in bicicletta -, avrebbe potuto anticipare di un anno le possibili strategie elettorali per la sua sostituzione. Un sindaco che godeva della stima dei suoi concittadini e che aveva portato il suo Comune al primo posto, in provincia di Catania, per i livelli di raccolta differenziata. Un’eredità positiva che però il suo partito non sapeva a chi far cogliere, fino a poche settimane prima del voto.

Aci Bonaccorsi: Mario Alì, civica (1.216 – 54,33%)
Aci Catena: Maria Catena Maesano Ascenzio, coalizione centro-destra (6.512 – 38,47%) al ballottaggio con Francesco Petralia, civiche-Udc (3.656 – 21,60%)
Calatabiano: Giuseppe Intelisano, civica (1.512 – 41,03%)
Caltagirone (guarda la scheda completa): Nicolò Bonanno, civiche (6.462 – 27,88%) al ballottaggio con Alessandra Foti, civiche-Pd (4.453 – 19,22%)
Castiglione di Sicilia: Vincenzo Salvatore Barbagallo, civiche (970 – 42,83%)
Fiumefreddo di Sicilia: Marco Alosi, civica (2.771 – 44,88%)
Licodia Eubea
: Giovanni Verga, civica (948 – 52,03%)
Linguaglossa: Rosa Maria Alfia Vecchio, civica (1.181 – 32,08%)
Mazzarrone: Vincenzo Giannone, civica (1.341 – 51,96%)
Militello in Val di Catania: Giuseppe Fucile, civica (1.865-38,90%)
Mirabella Imbaccari: Vincenzo Marchingiglio, civica (1.401 – 39,67%)
Misterbianco (guarda la scheda completa): Nino Di Guardo, civiche (11.815 – 56,09%)
Nicolosi: Antonino Borzì, civica (1.927 – 41,99%)
Palagonia (guarda la scheda completa): Salvatore Valerio Marletta, civica-Rifondazione Comunista-IdV (2.371 – 23,19%) al ballottaggio con Francesco Di Stefano, civiche (1.746 – 17,08%)
Paternò (guarda la scheda completa): Mauro Mangano, civiche-Pd (10.448 – 33,50%) al ballottaggio con Nino Naso, civiche-Mpa (10.228 – 32,79%)
Raddusa: Cosimo Marotta, civica (813 – 35,66%)
San Michele di Ganzaria: Giovanni Petta, civica (1.047 – 47,25%)
Sant’Agata Li Battiati: Carmelo Galati, civiche-Pd-UdC-Mpa (2457 – 41,91%)
Santa Maria di Licodia: Salvatore Carmelo Mastroianni, civica (822 – 17,08%)
Tremestieri Etneo: Concetta Rapisarda, civiche (2.059 – 17,19%) al ballottaggio con Santi Rando, civiche-Pdl-Udc-Mpa (4.223 – 35,26%)
Vizzini: Marco Aurelio Sinatra, civica (1.901 – 43,73%)

[Foto di kiki follettosa]


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