Tra cinque giorni dovrebbe concludersi l'esperienza da presidente di Francesco Marano. Dietro l'angolo però potrebbe esserci una deroga. Sulla vicenda interviene il Comitato per la legalità: «I problemi sono lontani dall'essere risolti»
Comitato Sant’Agata, il 15 scade il mandato di Marano «Non siamo tranquilli, la situazione è preoccupante»
«Non siamo tranquilli». Non usano giri di parole dal Comitato per la legalità della festa di Sant’Agata. L’organismo, nato per monitorare l’organizzazione dei festeggiamenti della patrona di Catania, si esprime in vista della nomina del presidente del Comitato per i festeggiamenti agatini. La scadenza è fissata per il 15 settembre.
Da quattro anni al vertice del comitato organizzatore c’è Francesco Marano, l’ex vice segretario regionale del Partito democratico che potrebbe ottenere la terza riconferma, grazie una speciale deroga al regolamento, che prevede un massimo di due mandati biennali. Come raccontato nei giorni scorsi da MeridioNews, a pesare potrebbe essere l’assenza di alternative. Chiamati a fare un nome diverso sarebbero la curia e Palazzo degli elefanti, ma finora tutto fa pensare a un Marano tris.
Intanto dal Comitato per la legalità vengono elencate le criticità finora irrisolte. «Dall’impunità dei portatori di torcioni (a nulla servono le ordinanze del Comune) al gran numero di venditori ambulanti abusivi, al comportamento di alcune candelore», si legge in una nota.
La fase di stallo della complessa macchina organizzativa agatina riguarda anche le associazioni dei fedeli. Rinnovate nei loro organi direttivi ma con l’assenza di una formale ratifica da parte del vescovo Salvatore Gristina. Un «pericoloso vuoto di potere» che potrebbe fare rima con possibili profili di ineleggibilità all’interno del consiglio direttivo dell’associazione Sant’Agata cattedrale. «Eppure – continuano dal Comitato per la legalità – abbiamo salutato con speranza l’emanazione del nuovo statuto delle associazioni. Il comitato uscente e il suo presidente Marano – concludono – hanno lavorato d’impegno e hanno acquistato esperienza su una realtà molto complessa. Ma noi non siamo né tranquilli né soddisfatti, perché i problemi più gravi sono ben lontani dall’essere risolti».