Combine Catania, Zappalà (Pd) chiede i danni «Comune costituisca parte civile nel processo»

Un consiglio comunale straordinario e la richiesta di costituirsi parte civile nell’eventuale processo futuro. Per il consigliere comunale Lanfranco Zappalà (Pd) è arrivato il momento che l’amministrazione prenda una posizione sul caso delle presunte combine per evitare la retrocessione del Calcio Catania dalla serie B. A essere accusati di truffa e frode sportiva sono l’ex presidente della società rossazzurra e l’ex amministratore delegatoAntonino Pulvirenti e Pablo Cosentino. Nonché il fu direttore sportivo, Daniele Delli Carri. L’intero vertice della squadra etnea sarebbe colpevole, secondo gli inquirenti che seguono l’inchiesta I treni del gol, di aver tentato una compravendita di partite. Dalla quale sarebbe anche scaturito un giro di scommesse. «Dopo tutto questo fango, bisogna dare alla città una nuova onorabilità», afferma Zappalà.

«Fermo restando che Catania non è soltanto calcio, io reputo opportuno che questa amministrazione prenda una posizione netta a favore dello sport pulito», prosegue il consigliere comunale. Che, per sua stessa ammissione, non è un «tifoso incallito». «Bisogna ammettere, però, che il Calcio Catania ha rappresentato questa città su un piano nazionale – dice – È stato la bandiera dello sport etneo e spesso i suoi amministratori sono andati a braccetto con la giunta cittadina». Perché di progetti con la squadra di Pulvirenti ce n’erano in ballo tanti. Non ultimo quello del nuovo stadio. «Senza contare le innumerevoli convenzioni che sono state fatte con la società, al fine tutelare le attività sportive in questa città».

Lo scandalo, l’ennesimo nel mondo del calcio, arriva come un fulmine nel capoluogo etneo. Su un cielo che, però, non poteva definirsi sereno. Perché da mesi i tifosi contestavano la gestione della formazione rossazzurra. E lo avevano fatto anche con proteste plateali, come l’assenza dagli spalti dello stadio Angelo Massimino. «I sostenitori della squadra si sono sentiti offesi. Si tratta di cittadini catanesi che vanno comunque tutelati – sostiene Lanfranco Zappalà – Al netto del dispiacere per quanto sta accadendo nelle sedi giudiziarie e restando fiduciosi rispetto al giudizio della magistratura, è il momento che il Comune sia chiaro su ciò che intende fare». 

Per questo oggi sarà lo stesso esponente del Partito democratico a protocollare a Palazzo degli elefanti una richiesta di consiglio comunale straordinario. All’ordine del giorno dovrebbe esserci la richiesta di costituzione di parte civile dell’ente nel procedimento giudiziario che potrebbe scaturire dalle indagini. «L’immagine di Catania al di fuori dalla città è stata macchiata. Sentire parlare di noi solo in relazione a questo scandalo non ci fa bene. Il danno economico non può non essere considerato – conclude Zappalà – Il concetto che qui non c’è spazio se non per lo sport puro va ribadito. Anche attraverso gli atti di governo».


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