"lipotesi mediata tra governo e opposizione rappresenterebbe un inaccettabile scippo dei diritti dei lavoratori regionali contenuto allinterno del maxi-emendamento alla legge finanziaria regionale". Firmato: i cobas della regione siciliana.
Cobas, no ai ‘tagli’ al personale
“Lipotesi mediata tra governo e opposizione rappresenterebbe un inaccettabile scippo dei diritti dei lavoratori regionali contenuto allinterno del maxi-emendamento alla legge finanziaria regionale”. Firmato: i Cobas della Regione siciliana.
Per il governo retto da Raffaele Lombardo e per l’Assemblea regionale siciliana scoppia una nuova ‘grana’. Perché i Cobas, oggi, rappresentano la maggioranza dei dipendenti della Regione. A differenza di Cgil e Uil, oggi molto forti nel settore pensionati (anche se non molto ascoltati dall’attuale governo regionale); e a differenza della Cisl, che ormai negli uffici della Regione ‘coccola’ precari, promette improbabili ‘stabilizzazioni’ al altrettante improbabili ‘promozioni sul campo, i Cobas, se decidono di scendere in piazza sono perfettamente in grado di bloccare una buona parte degli uffici della Regione. Ai Cobas non va giù il maxi-emendamento alla legge finanziaria che verrà discusso allArs domani. Un provvedimento che prevede il taglio dell80% delle risorse che spettano ai dipendenti regionali per i rinnovi dei contratti di lavoro scaduti da oltre 5 anni, lo scioglimento dellAran Sicilia (agenzia negoziale delegata alle trattative con i sindacati) ed un intervento legislativo sulla mobilità del personale che finirebbe per privilegiare soltanto le clientele e le raccomandazioni. E’ evidente – questo i Cobas non lo scrivono, ma lo scriviamo noi – che la ‘trplice’ sindacale non può non essere a conoscenza di questi provvedimenti del governo regionale.
“In realtà – prosegue il comunicato dei Cobas – con le norme proposte dallassessore al Bilancio, Gaetano Armao, si mortificherebbe un intero comparto sul piano del recupero del potere dacquisto perso dalle famiglie in questi anni”. Una penalizzazione che “si andrebbe ad aggiungere al blocco (per un ulteriore quadriennio) già stabilito dal governo nazionale”. Per di più, osservano ancora i Cobas, si propongono norme che prevedono la ‘mobilità selvaggia’ in ‘stile medievale’, proprio quando, per la settimana prossima, è previsto lincontro Aran-sindacati per definire il sistema di regole trasparenti sui trasferimenti e sulla mobilità del personale”. “Ad aggravare il quadro – conclude il sindacato Cobas/Codir – lipotesi di abolizione dellAran Sicilia, in aperto contrasto con il disegno autonomista dello stesso governo regionale”.