Clan Nardo, maxi sequestro da 18 milioni Il boss Fisicaro dava ordini dal carcere

In carcere dagli anni ’90, condannato all’ergastolo per numerosi omicidi e associazione a delinquere di stampo mafioso. Nonostante tutto, Ciro Fisicaro – uomo di riferimento per il clan Nardo, il più potente nella parte settentrionale della provincia di Siracusa, vicino ai Santapaola – continuava a impartire ordini da dietro le sbarre. Oggi il suo impero economico ha subito un duro colpo, con il maxi sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di 18 milioni di euro. A gestire gli affari per suo conto era Giuseppe Mauceri, titolare di un’azienda che si occupa di trasporti di agrumi nella zona di Scordia e fratello di Mario Mauceri, detto u lintinisi, condannato per associazione mafiosa. In passato piccoli precedenti per reati minori, ma indicato da diversi pentiti come uomo vicino al clan Nardo. Per lui sono scattati gli arresti domiciliari.

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Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Siracusa, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, sono andate avanti per due anni, tra il 2011 e il 2012. Gli inquirenti hanno ascoltato i colloqui di Fisicaro con la moglie in carcere. Era lei a fare da tramite con Mauceri – da qui il nome dell’operazione, Hermes, messaggero degli dei – vero e proprio factotum per conto del clan. A lui erano intestate le quote di una società di trasporti, della Immobiliare Galiola, proprietaria a Scordia del capannone dove ha sede il supermercato Eurospin, e della società Rama srl, subaffituaria della Eurospin Sicilia spa. Quest’ultima – precisano i carabinieri – «non è coinvolta in nessun modo nella vicenda». Aziende che, però, erano gestite di fatto da Fisicaro e che continueranno ad operare sotto amministrazione controllata.

Gli altri beni posti sotto sequestro sono 58 mezzi tra trattori, rimorchi e tir; un appartamento e un box auto a Carlentini, in contrada Robacotta, sempre riconducibili a Fisicaro; a Catania gli inquirenti hanno messo i sigilli a due appartamenti, un’autorimessa e un magazzino in via Imera; un immobile adibito a uffici in contrada Torre Allegra; due appartamenti e un magazzino in via del Faggio. Beni che Mauceri era riuscito ad acquistare usando il denaro del clan Nardo.


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