Città metropolitana, Bianco nomina suo portavoce Incarico affidato al consulente privato del sindaco

Per lungo tempo è stato il «portavoce privato del sindaco di Catania Enzo Bianco». Da qualche giorno, invece, è diventato il «portavoce istituzionale del sindaco metropolitano». Torna al centro delle cronache il nome di Giovanni Iozzia, il giornalista che – sin dall’inizio della sua sindacatura – ha affiancato il primo cittadino etneo nei contatti con i cronisti. Un ruolo che, per la presunta sovrapposizione con l’ufficio stampa ufficiale di Palazzo degli elefanti, è stato spesso aspramente contestato. Sulla stampa e in consiglio comunale. Adesso, in contemporanea con un nuovo incarico professionale, arriva per Iozzia una nuova polemica. Sancita dalla sua nomina «intuitu personae» a responsabile della comunicazione del neonominato super-sindaco della Città metropolitana

«Il costo per la collettività sarà di circa quattromila euro al mese», denuncia il movimento politico Catania bene comune. Nell’atto di nomina firmato da Bianco si precisa che allo stato attuale, pochi mesi dopo la sua istituzione, la Città metropolitana (l’organismo istituzionale che ha preso il posto delle vecchie province) non ha conferito «incarichi di collaborazione esterna e di consulenza». E il ruolo del portavoce, continua il documento, «rappresenta la realizzazione di una finalità dell’amministrazione, che è quella di assicurare la comunicazione politico-istituzionale secondo gli indirizzi stabiliti dai vertici dell’amministrazione stessa». Motivi per i quali la sua indicazione viene direttamente dal sindaco metropolitano. «Previa verifica e valutazione dell’effettiva idoneità professionale dell’incarico dimostrata mediante curriculum».

E il curriculum di Giovanni Iozzia è stato ritenuto idoneo. Si occuperà di curare «le relazioni esterne secondo gli indirizzi del sindaco», di organizzare eventi politici e istituzionali «di livello locale, nazionale e internazionale», di preparare i testi dei discorsi di Bianco e, pure, «la realizzazione di contenuti per eventuali campagne web promozionali della Città metropolitana». Attività per la quale la Città metropolitana pagherà, al consulente esterno fresco di nomina, un importo di 20mila 700 euro, Iva compresa. Soldi che in parte arriveranno dal fondo di riserva e che serviranno a saldare il compenso del giornalista fino al 31 dicembre di quest’anno, cioè per i prossimi cinque mesi.

«È assurdo e umiliante che, proprio mentre si chiedono ai Comuni sacrifici e si negano risorse per servizi essenziali, si spendano 50mila euro l’anno per l’ennesimo inutile portavoce», attacca Catania bene comune. «È un uso predatorio delle risorse pubbliche – interviene il consigliere comunale Niccolò Notarbartolo, commentando la vicenda durante la seduta consiliare a proposito del rendiconto 2015 – È inaccettabile». Era stato proprio Notarbartolo a sollevare una delle questioni che hanno riguardato Iozzia dal momento dell’elezione di Enzo Bianco. La prima ha riguardato il bando per l’addetto stampa dell’Amt, poi revocato, di cui il presidente Carlo Lungaro aveva dichiarato di conoscere già l’esito del vincitore: Giovanni Iozzia, appunto. Un nome messo in busta chiusa anche dal consigliere di centrodestra Manlio Messina, che conduce da sempre una battaglia su questo tema. 

Giovanni Iozzia è stato nominato, sempre su impulso del primo cittadino, anche direttore del giornale comunale Catania comunica. Una rivista trimestrale – della quale è stato pubblicato solo il primo numero – che ha esordito raccontando le 326 cose che Enzo Bianco avrebbe fatto dall’inizio della sua gestione del Comune di Catania. Un numero che il fact-checking di MeridioNews aveva dimostrato essere quantomeno ottimistico. Nonostante Catania comunica non sia più stato dato alle stampe, di Iozzia si è ancora parlato: quando, in occasione dello streaming istituzionale della conferenza stampa sul piano di riequilibrio del municipio, la diretta online è stata affidata al giornale online MetroCt. «Era un’emergenza e loro ci hanno dato una mano», aveva detto Iozzia in quella circostanza. Precisando che non ci fosse stato il tempo per risolvere un problema tecnico col sito ufficiale del Comune.


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