E mimmo milazzo milazzo, 58 anni già segretario cisl palermo, il neo segretario cisl palermo trapani. E stato eletto all'unanimità nel corso del primo congresso che ha riunito i quasi 300 delegati dei due territori, che ora, per via della rivoluzione voluta dal sindacato (da nove ust a 5), avranno una unica segreteria composta oltre che da milazzo anche da: salvatore morabito, armando zanotti, daniela di girolamo, giuseppina lazzara.
Cisl, Mimmo Milazzo segretario di Palermo e Trapani
E Mimmo Milazzo Milazzo, 58 anni già Segretario Cisl Palermo, il neo Segretario Cisl Palermo Trapani. E stato eletto all’unanimità nel corso del primo Congresso che ha riunito i quasi 300 delegati dei due territori, che ora, per via della rivoluzione voluta dal sindacato (da nove Ust a 5), avranno una unica Segreteria composta oltre che da Milazzo anche da: Salvatore Morabito, Armando Zanotti, Daniela Di Girolamo, Giuseppina Lazzara.
Eletti anche i 121 nuovi componenti del Consiglio generale Cisl Palermo Trapani. Al congresso hanno preso parte, fra gli altri delegati, anche il Segretario nazionale Cisl Raffaele Bonanni e il Segretario Cisl Sicilia Maurizio Bernava.
Parte così la svolta storica voluta dal sindacato, nell’ottica della razionalizzazione del gruppo dirigente di vertice per potenziare la presenza sul territorio dei rappresentanti con le unioni sindacali zonali.
Con la nuova organizzazione del sindacato, infatti verranno attivate le unioni sindacali zonali, che per dimensioni , continuità territoriale, omogeneità economica e produttiva consentiranno una presenza continua e capillare dei rappresenta della Cisl nelle fabbriche, negli uffici in mezzo ai lavoratori.
Saranno valorizzati i presidi esistenti e laddove possibile sarà attivato un nuovo presidio per potenziare la presenza del sindacato sul territorio, con servizi ai cittadini, l’assistenza dei lavoratori nelle vertenze più difficili. Maggiore ruolo sarà assegnato alle Rsa, Rsu e alle altre leghe.
Per i territori di Palermo e Trapani – ha spiegato Milazzo dopo lelezione – serve un maggiore impegno delle istituzioni nazionali locali e regionali: infrastrutture, turismo per la valorizzazione delle bellezze dei due territori, utilizzo dei fondi europei , sono la chiave dello sviluppo, bisogna fare presto i dati ci allarmano.
Nella sua relazione Milazzo aveva illustrato lo stato di crisi delle due città della Sicilia occidentale. A dicembre del 2012 il tasso di disoccupazione giovanile a Palermo è andato oltre il 31% e nella fascia di età dai 18 ai 24 anni sale al 45%. E il 2013 sul fronte delloccupazione sarà ancora più difficile.
La Cassa integrazione è stata di oltre 4 mila ore. Quadro nero anche dal punto di vista imprenditoriale : il numero delle imprese con procedure concorsuali sono 2.988 e in stato di liquidazione 5.231, tutte imprese destinate alla chiusura con migliaia di posti di lavoro a rischio.
Anche a Trapani , situazione è di allarme. Sono andate perse ben 3 mila imprese, la disoccupazione nel 2011 è stata attorno al 13% ancor più alta nel 2012, solo al 42% il tasso di occupazione (dai 15 ai 64 anni), il tessuto imprenditoriale è composto da sole aziende a conduzione familiare, ormai tutte in crisi. La cassa integrazione ha raggiunto quote preoccupanti nel 2012 ben oltre 664 mila fra straordinaria e in deroga.
La riorganizzazione del nostro sindacato servirà proprio a questo – ha aggiunto Milazzo – rilanciare lo sviluppo dei territori partendo da una strategia complessiva nei punti nodali delle due economie, che deve vedere il coinvolgimento delle parti sociali , noi saremo a fianco dei lavoratori ancora di più nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche , negli uffici, nelle aziende.
La richiesta di confronto al Governo regionale è stata chiesta dal Segretario Cisl Sicilia, Maurizio Bernava: Fino a quando il Governo Crocetta non si fermerà a discutere con le parti sociali per mettere al centro della sua azione una vera strategia – ha detto Bernava – leconomia non potrà ripartire. Bisogna bonificare i territori, offrirli attrezzati ai potenziali investitori, dotarli di infrastrutture, privarli della pressione mafiosa e delle lentezze della burocrazia”.
“La Sicilia – ha aggiunto il segretario generale della Cisl dell’Isola -è fra le regioni più colpite dalla recessione, dobbiamo sostenere le imprese pulite, trasparenti, sanare il debito pubblico della Regione e degli enti locali che frena lo sviluppo, bisogna farlo e bisogna farlo presto, questo a gran voce hanno chiesto i 10 mila partecipanti del primo marzo dello scorso anno voluta dagli industriali e dai sindacati. Siamo già in forte ritardo.
Le conclusioni affidate al Segretario nazionale Raffaele Bonanni che sul Governo regionale ha detto: Crocetta sbaglia se non collabora con le parti sociali, così si crea una sorta di politica autoreferenziale, non si può andare avanti con annunci roboanti. Serve un lavoro condiviso e una strategia per il rilancio della Sicilia. Tutto per attrarre investimenti, dare così lavoro ai tanti giovani disoccupati”.
“In Sicilia – ha aggiunto Bonanni – abbiamo bisogno di lavoro , e questo può arrivare solo da nuovi investitori, che non vengono nell’Isola perché le tasse sono alte, la giustizia lenta e la pubblica amministrazione o non c’è o è vessatoria. Queste sono le emergenza da affrontare.
Sulla spesa pubblica Bonanni ha annunciato: Raccoglieremo le firme per una proposta di legge per poter finalmente raggiungere lobiettivo di avere Regioni e amministrazioni locali più sobrie, eliminando tutti gli sprechi e le lentezze burocratiche, liberandole così dalle incrostazioni della politica che si alimenta di spesa pubblica.
Per avere una stabilità politica, ha poi precisato il segretario generale della Cisl,serve un cambiamento di cultura da parte delle forze politiche con maggiore senso di responsabilità, una riforma elettorale perché il Porcellum, è uno strumento di corruzione”.
“Va poi affrontata la vicenda fiscale che riguarda leconomia – a affermato Bonanni – se la gente paga meno per via della crisi del lavoro, leconomia non risale, i consumi non crescono. Si fermano le industrie e non ci sono occupati. La nostra battaglia andrà avanti su questi tre punti , si deve superare questo modo di concepire il modo di fare politica che è più da palio di Siena.
Sullabolizione delle Province in Sicilia Bonanni ha detto: Bene, ma ora discutiamo dei lavoratori. Noi sosteniamo da tempo la necessità di una revisione profonda delle istituzioni e delle amministrazioni. Chiediamo ora alla Regione di discutere su dove impiegare i lavoratori, perché lobiettivo è rielaborare limpegno di tutti.
Nota a margine
Nel leggere le parole pronunciate da Bonanni, Bernava e Milazzo, la nostra riflessione non può che essere una: questi tre leader della Cisl debbono essere arrivati direttamente dalla luna.
Bonanni, in particolare, è il più ‘marziano’ di tutt’e tre. Si lamenta, a proposito del nostro paese, delle tasse elevate e dei consumi in picchiata. Peccato che la Cisl, dal novembre del 2011, non ha fatto altro che fare ‘succhiotti’ al Governo Monti: ovvero al Governo che ha aumentato a dismisura le tasse, ha depresso i consumi, ha fato chiudere migliaia di aziende, ha fatto crescere la disoccupazione e – anche se nessuno lo ricorda mai – ha aumentato il debito pubblico del nostro Paese.
Bonanni e la sua Cisl hanno fatto di più: hanno appoggiato la lista di Monti in campagna elettorale in occasione delle recenti elezioni politiche. E adesso ci viene a dire che gli effetti provocati dal Governo Monti non gli piacciono. Da Bonanni ci si sarebbe aspettati una critica alla gestione demenziale dell’economia da parte dell’Unione Europea. E almeno un accenno al Fiscal Compact. Invece, il segretario generale della Cisl, per salvare capre e cavoli, ha fatto solo demagogia.
Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Bernava, leader della Cisl siciliana. Quando c’era il Governo Lombardo la Cisl siciliana stava zitta. Ora che c’è il Governo di Rosario Crocetta, che sta cercando di cambiare le cose si lamenta e dice che fa solo “annunci”. Invece erano meglio le 3 mila nomine di Lombardo?
Su Milazzo non abbiamo nulla da dire. Almeno per ora. Ci auguriamo che, a differenza di Bonanni e Bernava, che affogano nelle contraddizioni, faccia qualche cosa di utile per Palermo e Trapani.