Circonvallazione, scritte inneggianti alla mafia Intervento dei volontari Retake per cancellarle

Armati solo di pennelli e vernice hanno ripulito le scritte inneggianti alla mafia realizzate da ignoti sui muri dell’autostrada che sdegno e biasimo avevano suscitato sui social. In poco più di due ore, i volontari di Retake, una trentina di giovani palermitani, hanno fatto pulizia. Nati l’anno scorso spontaneamente per ripulire le pensiline del tram – non ancora inaugurato – deturpate dai vandali, il mese scorso hanno aderito alla rete internazionale Retake. E oggi sono tornati di nuovo in azione: stavolta per cancellare quattro scritte inneggianti alla mafia realizzate sui muri della corsia laterale dell’autostrada in direzione Palermo, tra Tommaso Natale e l’ospedale Cervello. In poco più di due ore i ragazzi hanno fatto sparire ogni traccia delle scritte.

«Siamo stanchi di sentire solo chi si lamenta dietro le tastiere sui social – racconta Marco D’Amico, il presidente di Retake Palermo – e desideriamo impegnarci in prima persona per rendere più belli e puliti i luoghi in cui viviamo. Come abbiamo fatto per le panchine del tram e poi con i muri del giardino della Zisa. Se un bene pubblico è pulito la gente è meno propensa a sporcarlo». A ripulire i muri oggi erano una decina ma tante le manifestazioni di solidarietà ricevute sui social: «In tanti avrebbero voluto essere con noi ma non potevamo magari per motivi di lavoro. Un ringraziamento sentito va alla ditta Climart di Palermo che oltre a fornire il materiale ci ha sostenuto con l’aiuto di alcuni loro addetti».

Per il 28 maggio è previsto già un nuovo intervento in concomitanza con la pulizia della spiaggia di Vergine Maria. «Si tratta di un evento organizzato dall’associazione Palermo Pulita. Ci sarà chi pulirà la spiaggia menter noi ci occuperemo delle panchine e di una scritta che troneggia al centro della piazzetta. Noi ci occuppiamo solo dei graffiti e degli adesivi ma sia chiaro, non abbiamo nulla contro i graffiti e gli artisti che li realizzano. Anzi saremmo felici che il Comune dedicasse loro degli spazi da impreziosire con le loro opere. A noi – conclude – piacciono i muri colorati».

Antonio Mercurio

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