Cinquanta euro per la tv digitale a Catania «Un contributo inutile, solo per modelli cari»

Digitale terrestre, Dgtvi, interattività e contributi statali: le novità tecnologiche della televisione generalista, a pochi giorni dallo switch off, sono ancora da digerire per molti cittadini catanesi. E al centro del capoluogo etneo, proprio davanti a un grande negozio di elettronica nei pressi del mercato cittadino meglio noto come Fera o luni– uno dei 22 accreditati in provincia di Catania ad erogare un contributo statale di 50 euro per l’acquisto di un nuovo decoder – non è difficile trovare anziani che, sul tema, sembrano quantomeno impreparati.

Tra chi ha «comprato un televisore nuovo perché quello vecchio non funzionava più» e quelli che «ho chiamato mio figlio – o un nipote, o un genero – per sistemare i canali», quasi nessuno conosce l’esistenza del contributo statale. Il dipartimento per le Comunicazioni del ministero per lo Sviluppo economico ha infatti deciso di erogare il bonus proprio agli over 65, con l’obiettivo di modernizzare gli apparecchi e adattarli al nuovo segnale tv. Per usufruire del contributo, disponibile dal 10 aprile fino a fine anno, oltre ad aver superato la soglia anagrafica bisogna avere un reddito inferiore ai 10mila euro ed essere in regola con il pagamento del canone Rai. Si potrà così portare a casa un bel decoder digitale interattivo ultimo modello, con connessione a internet e ingresso per scheda di memoria.

«Secondo me questo contributo non serve a nulla. Anzi, è una vera e propria truffa», sbotta però Davide, trentenne catanese che, dopo aver preso dettagliate informazioni sui modelli di decoder sul mercato «per sistemare i televisori alla mamma», è rimasto deluso dallo scoprire che il contributo «è valido solo per un decoder, e nella maggiorparte dei casi sono modelli che costano intorno ai cento euro, quando a me ne basterebbe uno da quindici. Alla stessa cifra ne comprerei tre – continua Davide –  ma sono comunque riuscito a trovarne uno che costa esattamente 50 euro senza costo aggiuntivo».

«I modelli disponibili sono tutti del tipo interattivo, e acquistabili solo presso i rivenditori che aderiscono all’iniziativa», conferma una gentile operatrice, rispondendo al numero verde dedicato attivato dal ministero. E poi precisa: «Non è possibile utilizzare il contributo per acquistare più di un decoder».

E per chi non ha esigenza di un decoder interattivo, che si colleghi a internet ma vorrebbe solo guardare i canali in tv come faceva prima dello switch off? «Purtroppo non è possibile acquistare modelli diversi da quelli indicati nell’elenco, disponibili sul sito decoder.comunicazione.it – continua l’operatrice – Sono tutti modelli dal costo di mercato superiore ai 50 euro del bonus, perché per decoder dai prezzi inferiori non è possibile usufruire del bonus». Intanto, alla fiera di Catania, davanti al già citato negozio di elettronica, il signor Alfio – che di anni ne ha «orgogliosamente ottanta» – all’apprendere la notizia del contributo statale di cui non ha usufruito, dopo un’iniziale delusione reagisce con filosofia: «Tanto io canone Rai non ne ho pagato mai».

 

[Foto di Fazen]

Leandro Perrotta

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