«Abbiamo fatto degli investimenti sani che stanno dando un ritorno notevole». Lo dice con una punta di orgoglio che proprio non sa nascondere, Aldo Ruffino, vice sindaco di Cinisi, quando racconta dei progetti che in breve doneranno un volto decisamente nuovo a un paese che sta cercando in tutti i modi, e da tempo ormai, di scrollarsi di dosso vecchie etichette e luoghi comuni. Progetti, idee e novità che ambiscono a renderlo soprattutto più moderno, ma anche semplicemente più bello. Solo tra una settimana partirà il rifacimento integrale del piazzale Salvatore Leone che permette l’accesso alla spiaggia di Magaggiari. «Partiremo il 28 gennaio per finire il primo maggio, ma prevediamo di riuscire a terminare tutto anche prima di Pasqua – spiega Ruffino -. Si tratta di un finanziamento della Comunità Europea che il Comune di Cinisi riceve grazie al Flag-Gac dei golfi di Castellammare e Carini».
I lavori ammontano a un totale di circa 100mila euro, e rappresentano una prima tranche di lavori di riqualificazione integrale per intervenire sul piazzale. La ditta che si è aggiudicata la realizzazione del progetto, con una base d’asta del 42 per cento, è la Edyl Marmi. «Verrà messo un basolato con pietra siciliana al posto del normale asfalto che c’è stato fino ad ora, delle aiuole, una nuova illuminazione e panchine vista mare». Una sorta di mini belvedere, insomma. «Dopo tanti anni, questa è la prima amministrazione che realizza una riqualificazione integrale del piazzale – si vanta il vice sindaco -. Questa è una spiaggia frequentatissima, non solo dai residenti di Cinisi». Ma questa non è l’unica novità che contribuirà a donare un nuovo volto al paesino marinaro. In corso ci sono infatti «altri due lavori grossi», uno riguarda il restyling della piazza principale del paese e l’altro la realizzazione del centro comunale di raccolta più moderno della Sicilia occidentale.
Per il primo i lavori sono appena iniziati, grazie a un altro finanziamento del ministero Lavori pubblici pari a 800mila euro, per una riqualificazione integrale della piazza principale che prevede una nuova pavimentazione con pietra scalpellata a mano, l’ampliamento della superficie pedonale della piazza e nuove panchine. In più verrà anche aggiunta una fontana del ‘600 sul lato opposto rispetto a quella già presente in piazza. I lavori sono partiti da due settimane e si stima di terminare anche questo imponente progetto in dieci mesi. Per il secondo, invece, il finanziamento della Comunità Europea ammonta a un milione e trecento mila euro, e doterà il centro comunale di raccolta di pesatura elettronica e del riconoscimento con tessera sanitaria. Un centro che si aggiunge a quello già presente a Cinisi, e che sorgerà in un terreno confiscato alla mafia, tolto a un cognato di Bernardo Provenzano. I lavori sono già iniziati e ad aprile il centro sarà inaugurato.
Mentre un altro ex bene mafioso, confiscato in questo caso al nipote del boss del paese Gaetano Badalamenti, diventerà a breve la nuova sede del comando dei vigili urbani di Cinisi. Ce n’è per tutti i gusti, insomma. «Ne potrei dire talmente tante altre», continua a dire fiero il vice sindaco. «Abbiamo avviato un primo step di lavori, e un secondo inizierà entro il mese di marzo. Per esempio stiamo anche mettendo in tutto il paese, internamente ed esternamente, tutta la nuova segnaletica stradale di marca europea, con segnali luminosi che sfruttano i pannelli fotovoltaici, segnali luminosi che saranno anche messi lungo tutto il corso principale». Ruffino svela anche che il Comune vanta 400mila euro di affidamenti effettuati per il rifacimento integrale del manto stradale, che «per un paese di 12mila abitanti è una somma enorme. Abbiamo già iniziato l’anno scorso, con gettate di asfalto che tra il 2018 e quelle del 2019 arriveranno a 600mila euro totali, sono veramente tanti, se consideriamo anche altri Comuni ben più grandi».
Dalle strade, poi, al cimitero. Non si tralascia davvero nulla. «Abbiamo ampliato il cimitero comunale e consegnato proprio in questi giorni 50 cappelle nuove e 560 loculi in più». Un dato decisamente controcorrente se paragonato alla situazione palermitana, con cimiteri comunali e privati perennemente al collasso. «I revisori dei conti quando hanno presentato il nostro bilancio di revisione dicevano che Cinisi sembra più un Comune della confederazione elvetica, piuttosto che della regione Sicilia», continua a inorgoglirsi Ruffino. Sembra funzionare davvero tutto, in questo paese. E non poteva certo mancare il tema della differenziata, che non pare essere quell’enorme problema che è per i palermitani di molte zone, che da pochissimo stanno sperimentando con insuccesso le ultime novità in fatto di rifiuti. «Siamo uno degli 80 Comuni della Sicilia su 390 che nel 2018 ha superato il 65 per cento di raccolta differenziata e che avrà diritto alle premialità previste dal governo regionale».
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