Cinghiale avvistato anche nella Valle dei Templi A Messina funzionano le trappole del Comune

A Messina sono ormai una presenza consolidata e sono corsi ai ripari installando le trappole. Ad Agrigento, invece, finora erano quasi una leggenda. Voci di avvistamenti. Fino a pochi giorni fa, quando alcuni turisti ne hanno immortalato un esemplare all’interno dell’area archeologica. Parliamo dei cinghiali che negli ultimi anni in Sicilia hanno sempre più spesso lasciato i boschi e le aree rurali, loro habitat naturale, per avvicinarsi ai centri urbani. 

Alcuni giorni fa alcuni turisti in visita alla Valle dei Templi hanno fatto un incontro che non si aspettavano: un cinghiale in pieno parco archeologico, a pochi metri dal posteggio del tempio di Giunone. «Le segnalazioni erano diverse ed in più zone – spiega l’associazione Mareamico – dei turisti del Nord Italia ad inizio di dicembre avevano chiamato la polizia raccontando di aver avvistato un cinghiale e di essersi arrampicati su un albero per mettersi in salvo. Ma è da almeno due anni che si vocifera di avventori ed agrigentini che incontrano i cinghiali tra le colonne doriche». Quindi gli attivisti chiedono «che la ripartizione faunistico venatoria, di concerto con l’ente parco, realizzi un piano per l’accertamento e il censimento del numero di cinghiali presenti in zona e metta a punto un progetto per isolarli in un’area ben delimitata e custodita».

A Messina – dove segnalazioni, avvistamenti e danni si susseguono da mesi – sono già avanti da questo punto di vista. Per arginare la presenza degli animali selvatici, anche dopo il decesso di un esemplare su una delle strade cittadine la scorsa domenica, l’amministrazione comunale ha piazzato due trappole nel quartiere di San Licandro, la zona più colpita. E questa mattina un cinghiale è rimasto intrappolato in una delle gabbie. È stato prelevato e trasferito nelle aree di contrada Calderara sui monti Peloritani sotto la tutela e l’osservazione al servizio veterinario dell’Asp. Se risulterà sano verrà reinserito tra i boschi peloritani, suo habitat naturale, lontano dalla città e dall’uomo. 

Si è discusso anche in consiglio comunale delle modalità da adottare per risolvere il problema. L’iniziale proposta di abbattere i cinghiali è stata accantonata con l’idea di impiegare le gabbie e di spostare quindi gli animali di volta in volta catturati. «Abbiamo prodotto gli atti propedeutici affinché tutto venisse svolto nell’assoluta regolarità e nel rispetto delle leggi – commenta l’assessore Massimiliano Minutoli – partecipando ai tavoli tecnici anche a Palermo, per affrontare sinergicamente la questione non essendo contemplata dall’aspetto normativo in quanto la presenza di cinghiali in ambito urbano era da gestire soltanto con l’ordinanza contigibile urgente come suggerito dall’Ispra e così si è fatto».


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