Un fiume di persone (moltissimi i giovani) per la serata No surrender, storie di chi parte e di chi resta, organizzata da questo giornale in collaborazione con Cinestudio, Upress e Radiolab. L'occasione? L'anteprima assoluta del film di Marco Pirrello e la visione del documentario Italy: love it or leave it. Tra lauree, sogni di fuga e ansia di futuro. Qui o altrove. Guarda il video
Cinema King, posti in piedi e tanti applausi Il pezzo di carta convince ed emoziona
Luca vuole restare in Italia. E’ convinto che da nessuna parte troverebbe gli stessi odori, lo stesso cibo e lo stesso coraggio nascosto. Quello di Ignazio Cutrò, ad esempio, una delle gocce che un giorno cambieranno il Paese. Come Luca, anche un giovane laureando catanese vuole restare nella sua città, per finire quello che ha cominciato: l’università. Un suo amico, invece, va a Milano, in cerca di fortuna e lavoro. La stessa idea accarezzata da Gustav, il fidanzato di Luca, che vorrebbe andare via dall’Italia: il Paese del Rubygate, dello sfruttamento dell’immigrazione e della fuga delle imprese. Lo stesso Paese che non riconosce nemmeno la loro relazione omosessuale. Due direzioni opposte, due visioni della vita, due diverse pellicole. Il pezzo di carta, cortometraggio di Marco Pirrello, e Italy: love it or leave it, documentario girato lungo tutta la penisola da Luca Ragazzi e Gustav Hofer. Due proiezioni che ieri hanno attirato centinaia di spettatori al cinema King, per l’evento organizzato da CTzen, RadioLab e UPress in collaborazione con il Cinestudio, nelle vesti di padrone di casa. Due domande andare? O restare? , una sola certezza: «No surrender, fratello».
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=3d_HZh62ce4[/youtube]
E proprio con le storie di chi non si è arreso sono state introdotte le proiezioni. La vicenda che ha portato alla fondazione di questo giornale, da palestra di giornalismo universitaria a spazio libero per raccontare la città, con le sue storture e le storie di chi ha voglia di cambiare. Anche attraverso gli occhi dei suoi lettori. La storia di RadioLab raccontata da Anita Gensabella: nata dall’evoluzione di una parte del gruppo di Radio Zammù, l’emittente dell’ateneo catanese, è adesso una voce libera sulle onde etnee che intende dare spazio alle diverse realtà cittadine che si impegnano per una Catania diversa. E poi il Cinestudio, rappresentato da Fabio Gaudioso, un’associazione che – con nomi diversi – da decenni è decisa a veicolare cultura attraverso le pellicole impossibili da vedere altrove.
Insieme a loro, la mente de Il pezzo di carta Marco Pirrello, giovane ed emergente regista catanese. I due co-sceneggiatori del corto, Roberto Zito e Andrea Spinello, e due attori: Edoardo Cicero, manifestante in video così come nella vita, e Gianfranco Faillaci, anche lui nella parte di se stesso, un professore, solo un po’ più sadico che nella realtà. Nell’intervallo tra i due film sono stati loro a raccontare – con spontaneità e un filo d’emozione come da aspirazioni ed esperienze diverse, e nonostante i pochi mezzi a disposizione, possa nascere un lavoro di cui andare fieri. E che incentiva a non arrendersi.
Realtà diverse che si sono incontrare insieme a un pubblico numeroso e di tutte le età. Per riflettere su un tema che è giovanile e attuale, ma coinvolge le famiglie e il tessuto sociale delle città e del Paese. Sforati i limiti di posti della sala e quelli di tempo previsti, il dibattito troverà comunque spazio in queste pagine online.
[Video di Roberto Zito]