Torna con otto appuntamenti  il Cineforum promosso dal Casr, il comitato per le attività sportive e ricreative, in collaborazione con il settore Circuiti culturali e indirizzato agli studenti e al personale docente e non dell’Università di Catania. La prima doppia proiezione, alle 20.30 e alle 22.30, è avvenuta mercoledì 9 gennaio al cinema ABC di via Pietro Mascagni 92, a Catania. Il calendario proseguirà con due proiezioni, tutti i mercoledì fino al 27 febbraio, alle quali si potrà accedere gratuitamente presentando all’ingresso un documento che attesti l’appartenenza all’ateneo catanese.

La rassegna presenta film dell’ultima stagione cinematografica con varietà di temi, origini e genere. Si è cominciato con il musical americano Hairspray del regista Adam Shankman con Michelle Pfeiffer, Christofer Walken e John Travolta calati nell’atmosfera colorata e frizzante degli Anni Sessanta. Si prosegue con il trasgressivo film inglese Diario di uno scandalo di Richard Eyre Hell interpretato dalle bravissime Judi Dench e Cate Blanchett, per arrivare al terzo appuntamento con la commedia Funeral Party, in cui il regista Frank Oz esorcizza la morte ridendoci su.

Il quarto mercoledì si proietterà In questo mondo libero di Ken Loach che affronta e denuncia l’attuale tematica sociale del precariato. Si continua con Quel treno per Yuma, remake dell’eroico “3:10 to Yuma”, in cui il regista James Mangold fa rivivere il West, e con l’intimistico e surrealista Soffio del sudcoreano Kim Ki-Duk. Gli ultimi due film, il canadese Tideland – Il mondo capovolto e il rumeno 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, affrontano temi moderni come l’infelicità dei bambini di oggi e l’aborto. Nel primo, il regista Terry Gilliam, uno dei più visionari e meno convenzionali del cinema hollywoodiano, crea un mondo fatto di fantasia, sogno e immaginazione che serve alla sua protagonista per sfuggire alla cruda realtà, mentre è proprio questa realtà il centro della pellicola di Cristian Mungiu, vincitrice della Palma d’oro al Festival di Cannes 2007, che conclude il Cineforum.