Ciaculli, il nuovo cimitero della discordia divide la città

A PALERMO, IN CONSIGLIO COMUNALE, INFURIA TRA ROVENTI POLEMICHE IL DIBATTITO SUI ‘SEPOLCRI’. UGO FOSCOLO A PARTE, L’AREA SCELTA NELLA QUALE SISTEMARE I MORTI NON SEMBRA LA MIGLIORE, SE E’ VERO CHE DISTRUGGEREBBE UNO DEGLI ULTIMI ‘POLMONI VERDI’ DELLA CITTA’. DISCUSSIONE ACCESA ANCHE SUI NUOVI MERCATI GENERALI DI BONAGIA, SULLE MISTERIOSE ATTREZZATURE SPORTIVE DI VIA NORTARBARTOLO E SUI PARCHEGGI SOTTERRANEI DI PIAZZA UNITA’ D’ITALIA

A Palermo, in Consiglio comunale, infuria il dibattito sul Piano triennale delle opere pubbliche. Molte di queste grandi opere dovrebbero essere realizzate in parte con fondi pubblici e in parte con fondi privati (project financing). Sullo sfondo, alcuni progetti che stanno accendendo lo scontro politico. A cominciare dal nuovo cimiteri di Ciaculli. (a sinistra, un’immagine di Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo: foto trata da corrieredelsud.it)

Ciaculli, area a sud est della città, passata alla storia per via di storie e ‘mitologie’ mafiose, è, in realtà, uno degli ultimi ‘Polmoni verdi’ di Palermo. Dovrebbe diventare lo snodo, o, quanto meno, uno degli snodi strategici di un grande progetto di valorizzazione dell’agricoltura periurbana ipotizzata dall’assessore comunale, Giuseppe Barbera.

Ma a Ciaculli è stato programmato dalla vecchia amministrazione di Diego Cammarata la realizzazione di un discusso cimitero. Di fatto, se questo progetto – passato ‘a sacco d’ossa’ nel nuovo Piano triennale delle opere pubbliche della nuova amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando – dovesse vedere la luce, una parte del verde di Ciaculli verrebbe inghiottito dal cimitero e dal cemento.

Eh già, perché è impossibile pensare a un nuovi cimitero di una città di oltre 700 mila abitanti senza la realizzazione dei servizi. A cominciare dalle aree riservare ai parcheggi.

Per la cronaca – e anche per la storia – Ciaculli, oltre che noto per la strage di mafia dei primi anni ’60 del secolo passato, oltre che luogo d’elezione di nomi di spicco della mafia, è anche una borgata nota per i suoi mandarini.

A Ciaculli, da una mutazione gemmaria del mandarino ‘Avana’, è nato ilmandarino ‘Tardivo di Ciaculli’, o ‘Marzuolo’. Una verietà, o cultivar, che dovrebbe tornare in auge con la valorizzazione dell’agricoltura periurbana di Palermo e della sua futura area metropolitana alla quale lavora l’assessore Barbera.

D’altra parte, ormai da anni, a Palermo, il cimitero dei Rotoli va a rotoli (quando il nome annuncia tutto…). E una soluzione si deve trovare, anche per rispetto a Ugo Foscolo, che ha ‘tediato’ generazioni di studenti con i suoi ‘Sepolcri’.

Vero è che, quando si passa a miglior vita – ovviamente se uno non ha combinato troppi ‘casini’ – si va in cielo. Ma da qualche parte le spoglie umane vanno messe. C’è chi le vorrebbe piazzare nel verde dei Ciaculli. E chi no. A Sala delle Lapidi, sede del Consiglio comunale di Palermo, il dibattito è aperto.

Ma a preoccupare – e a dividere il Consiglio comunale – non è solo il cimitero di Ciaculli. Ci sono altre grandi opere pubbliche da realizzare sempre con il ricorso al project financing.

Per esempio, i nuovi mercati generali nell’area di Bonagia. Anche questa è un’opera molto contestata. Perché verrebbe realizzata su verde storico e su verde agricolo.

Pensate: un nuovo mercato che si estenderebbe su 270 mila metri quadrati di verde storico e di vede agricolo. Con un investimento di circa 90 milioni di euro: metà fondi pubblici e l’altra metà fondi privati (con il già citato project financing).

In questo caso le polemiche, in Consiglio comunale, sono particolarmente accese perché nessuno ha mai visto il bando di un’opera così importante. Insomma, tutti si sciacquano la bocca con la ‘trasparenza’ amministrativa. Ma, quando si passa dalle parole ai fatti, sembra di essere alla presidenza della Regione siciliana, dove le regole dell’amministrazione pubblica sono optional.

Un terzo filone di opere pubbliche prossime venture che fa discutere è rappresentato dalle ‘misteriose’ attrezzature sportive in via Notarbartolo.

In questa disgraziata via di Palermo tutta cemento e niente verde – che vede accanto, per l’eternità, Emanuele Nortarbartolo, il direttore generale del Banco di Sicilia e Sindaco di Palermo ucciso dalla mafia nel 1893 e, in diretta continuazione, Giulio Benso, duca della Verdura, allora sospettato di essere non estraneo al delitto – in questa via cittadina, dicevamo, già massacrata dal cemento e da una chiesa costruita abusivamente tra gli anni ’60 e gli anni ’70 dovrebbero arrivare altre opere ‘sportive’. Sarà…

Un quarto elemento che fa discutere è rappresentato dai parcheggi sotterranei in Piazza Unità d’Italia. Lì, in verità, negli anni passati, è agli atti la protesta degli abitanti del luogo che si sono già espressi contro la realizzazione di quest’opera.

Una proposta che a noi sembra sensata su tutte queste opere arriva dalla vice presidente del consiglio comunale, Nadia Spallitta. Che spiega: “Poiché Palermo si sta per dotare del nuovo Piano regolatore generale, sarebbe molto più logico rinviare di un anno l’approvazione di queste grandi opere. Anche perché tocca al nuovi strumento urbanistico e non a sedute estemporanee del Consiglio comunale, decidere sul futuro della città”.

Nadia Spallitta ha presentato un emendamento per rinviare di un anno l’approvazione di questi mega-progetti. Si tratta di una proposta di buon senso. L’augurio è che la grazia di Dio illumini i 50 consiglieri comunali di Palermo donandogli un po’ di buon senso…

Foto di prima pagina tratta da misilmeriblog.it

 


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