Chiusure scuole, stop a ordinanze a Palermo e Agrigento Tar sospende provvedimenti presi in autonomia dai sindaci

Dopo Messina, anche Palermo e Agrigento. Le ordinanze sul prolungamento della sospensione delle lezioni in presenza diramate dai Comuni della Sicilia continuano a cadere alla prova del Tar. Il tribunale amministrativo ha sospeso i provvedimenti presi dai sindaci Leoluca Orlando e Francesco Miccichè, che rinviavano a lunedì la ripresa delle attività didattiche in classe.

Ancora una volta il motivo sta nel fatto che non è di competenza dei Comuni stabilire quali sono le misure più idonee a garantire la sicurezza dal punto di vista epidemiologico. Stessi motivi che ieri avevano portato allo stop dell’ordinanza di Cateno De Luca, il quale aveva rimandato al 23 gennaio la ripresa. «Non posso che prendere atto della decisione del Tar – si legge in una nota del sindaco di Palermo Leoluca Orlando – ma la sospensiva non esonera le autorità sanitarie, regionali e nazionali dal porre in essere ogni accorgimento per la tutela del diritto alla salute così come richiesto dall’Anci Sicilia esprimendo la preoccupazione dei sindaci per l’aggravarsi della pandemia, così come certificato proprio in queste ore dalla dichiarazione di zona arancione, a oggi, di ben 138 comuni siciliani». 

Sebbene il parere dei sindaci dell’Anci, dunque, la chiusura delle scuole tramite ordinanze sindacali è sospesa. «Stante la sospensiva non posso che fare un forte appello ancora una volta al senso di responsabilità – prosegue la nota – e rivolgo nuovamente un richiamo alle responsabilità degli organi competenti della sanità nazionale e regionale». Ma l’attenzione resta alta. «Sarà necessario continuare a vigilare sulle scelte delle autorità competenti e sulle criticità registrate anche nel mondo scolastico – ha detto orlando – Per tale ragione mi confronterò nelle prossime ore con i colleghi sindaci per valutare le decisioni da assumere alla luce dei nuovi dati relativi all’andamento epidemiologico e anche alla luce delle ultime decisioni del giudice amministrativo».


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