I familiari hanno chiesto al Comune di intervenire per salvare dalla chiusura l'istituto in via Plebiscito. Bocciata l'idea di un trasloco alla Vespucci, nei pressi di via Garibaldi: «Troppo lontana dal quartiere», spiegano. «Mi auguro che le loro richieste vengano esaudite ma devo rispettare le disposizioni», dice Valeria Aranzulla
Chiusura Manzoni, genitori contro lo spostamento Dirigente: «Necessaria messa in sicurezza edificio»
I genitori non hanno dubbi, la scuola Manzoni di via Plebiscito a dicembre non deve essere chiusa. Lo hanno ribadito anche questa mattina, davanti all’ingresso dell’istituto, in una conferenza stampa che era stata annunciata lo scorso venerdì durante un’assemblea pubblica. Nella struttura, secondo un verbale del 2014 stilato dai vigili del fuoco, dovranno necessariamente essere avviati dei lavori per la messa a norma dell’edificio. Alla richiesta di nuovi locali per le classi, avanzata dalla preside Concetta Valeria Aranzulla, l’amministrazione comunale ha risposto dando a disposizione gli spazi della scuola Vepucci nei pressi di via Garibaldi. A questa soluzione si sono opposti fermamente i genitori degli alunni, che chiedono invece dei locali vicini al loro quartiere di residenza.
A fare fronte comune contro il possibile trasferimento c’erano anche i rappresentanti di varie associazioni attive nel quartiere come il comitato Antico Corso, cso Liotru, Gapa, Arci, una rappresentanza dei Cobas e del movimento politico Catania bene comune. I genitori hanno diffuso una lettera indirizzata al sindaco Enzo Bianco e all’assessore della Pubblica istruzione Valentina Scialfa, esprimendo in maniera chiara e netta la loro opposizione al trasloco, «sia per via del sito prescelto sia per la tempistica utilizzata – spiegano -. Nel primo caso perché la sede è oggettivamente fuori dall’area urbana di riferimento e di residenza degli allievi, nell’altro per via dei tempi in cui ciò dovrebbe avere esecuzione (in corso d’anno) che non consente alcuna forma di contenimento del disagio provocato».
Alcune mamme, arrivate con i figli per partecipare alla conferenza, hanno spiegato: «Sarebbe impossibile mandare i bambini in una scuola così lontana: avremmo paura a farli andare da soli a piedi e non riusciremmo ad accompagnarli noi, poiché abbiamo altri figli da portare in asilo o alle elementari». Sulla stessa linea d’onda le insegnanti degli alunni: «Noi viviamo questa situazione con grande sofferenza, per quanto possiamo essere tutelati come categoria: la parte lesa sono gli alunni, la pietra portante della scuola. Col trasferimento alla Vespucci ci troveremmo con le classi vuote».
La dirigente Aranzulla ha parlato a lungo, ribadendo quanto già accennato in precedenza a Meridionews, per poi aggiungere: «I problemi di sicurezza nella scuola ci sono, e non riguardano solo le misure antincendio ma l’impianto idrico, quello elettrico e alcune parti della struttura. Ad ogni modo, esistono delle relazioni tecniche dei vigili del fuoco e dei tecnici del Comune che sono venuti a fare dei sopralluoghi e sulla carta esiste anche un progetto per la messa in sicurezza ma non ci sono i finanziamenti». Chiara la posizione sul possibile trasferimento: «Devo prenderne atto e accettare quelle che saranno le disposizioni del Comune. Mi auguro che le richieste dei genitori vengano esaudite e che si trovi una soluzione adeguata».
Matteo Iannitti di Catania bene comune ha puntato sul rischio concreto della dispersione scolastica: «Ci stiamo battendo affinché la scuola resti qui e non accettiamo speculazioni su questo edificio che è e deve rimanere pubblico. Tenere aperta la scuola significa garantire il diritto allo studio. Siamo noi stessi ad aver chiesto per anni la messa in sicurezza dell’edificio». Per poi aggiungere: «Qualora fosse necessario avviare dei lavori alla Manzoni e quindi trasferire gli studenti, chiediamo che vengano utilizzati degli edifici pubblici vicini al quartiere. Ci auguriamo che l’amministrazione comunale e la dirigenza continuino a essere nostri alleati in questa battaglia, non solo a parole ma con i fatti».