Il reparto di cardiochirurgia pediatrica di Taormina è da giorni al centro del dibattito politico, quanto meno sulla stampa e nelle caselle mail delle redazioni, intasate di comunicati. Ma la vicenda e le vicissitudini dell’unico – al momento – reparto ospedaliero attrezzato per affrontare gravi cardiopatie nei bambini è lunga e travagliata. Era il 2016 […]
Gli intrighi dietro la chiusura della Cardiochirurgia pediatrica di Taormina: dalle Comunali ai ruoli di Chinnici e Alfano
Il reparto di cardiochirurgia pediatrica di Taormina è da giorni al centro del dibattito politico, quanto meno sulla stampa e nelle caselle mail delle redazioni, intasate di comunicati. Ma la vicenda e le vicissitudini dell’unico – al momento – reparto ospedaliero attrezzato per affrontare gravi cardiopatie nei bambini è lunga e travagliata. Era il 2016 quando MeridioNews ha documentato l’odissea di una famiglia palermitana costretta a immani sacrifici e viaggi interminabili da una parte all’altra dell’Isola per potere fornire le cure necessarie alla sopravvivenza della propria bambina. Le tante soluzioni proposte dalla politica negli anni sono solo un ricordo fin troppo sbiadito e proprio adesso che la risoluzione all’annosa questione sembrava a un passo – con la vicina apertura di un centro analogo all’interno dell’ospedale Civico di Palermo – arriva la notizia che spiazza tutti. E per mano della più attendibile delle fonti: l’assessora regionale alla Salute Giovanna Volo, che ha comunicato in una nota «Il venir meno dell’esigenza del rinnovo dell’accordo con il Bambin Gesù», ospedale romano che ha in gestione il reparto. Esigenza che però, nel caso di Palermo, potrebbe spostarsi più a nord: a Milano, incrociando la strada dell’ex ministro Angelino Alfano.
Intanto la decisione di Volo è apparsa ai più poco comprensibile e quanto mai palermocentrica, considerato che le difficoltà vissute fino a oggi dalle famiglie della Sicilia occidentale non sono certo diverse da quelle che vivrebbero i nuclei familiari costretti a viaggiare dalla parte orientale dell’Isola. Obiezione sufficiente a scatenare polemiche da parte di sindacati – che seguono la vicenda da anni -, associazioni – con un cartello di 34 diverse entità, Codacons in testa, pronto alle barricate – e persino personaggi famosi: l’ultimo è stato Fiorello, con il suo appello durante la puntata di mercoledì di Viva Rai2. Il tutto mentre a Taormina impazza la bufera per le elezioni amministrative, con la gara tra candidati a chi si intesta più meriti in seno alla permanenza – ancora oggi quanto mai in forte dubbio – della cardiochirurgia pediatrica al San Vito.
Ma quello delle Amministrative non è il solo aspetto politico di una vicenda che invece pare avere una connotazione esclusivamente politica. Già all’indomani del discusso passaggio di Caterina Chinnici tra le fila di Forza Italia, MeridioNews aveva paventato l’ipotesi, appresa da fonti vicine ai forzisti, di una sua papabilità come sostituta di Giovanna Volo, assessora che sarebbe ritenuta – pare – poco incline alla mediazione, per così dire, da parte della sua stessa giunta di appartenenza. Una voce o poco più, ma rilanciata giorni dopo anche da Cateno De Luca, deputato regionale, nonché pretendente alla poltrona di sindaco di Taormina. E centrale sarebbe il ruolo di Angelino Alfano, ex ministro nel governo forzista al tempo in cui Schifani era presidente del Senato e, nonostante la parentesi ormai eclissata di Nuovo centro destra, con una visione e un’appartenenza politica prossima a quella dell’attuale governatore dell’Isola. Lo stesso Alfano che dal 2019 è presidente del policlinico San Donato, l’ente privato milanese che gestirà la cardiochirurgia pediatrica del Civico di Palermo e che, sempre secondo fonti interne al partito di Silvio Berlusconi, potrebbe avere intenzione di lanciarsi in altri importanti investimenti in Sicilia.
Di certo le voci, al momento, restano soltanto tali. Ma non sarà difficile decifrare il peso dell’ex ministro dagli eventi del prossimo futuro. E in chissà quale dei tanti settori d’interesse di Alfano che, dopo l’addio alla politica, si è lanciato con successo negli affari: affiancando alla carriera di avvocato non solo la presidenza del San Donato (vera e propria holding della sanità italiana), ma anche quelle delle società che gestiscono il patrimonio immobiliare dei supermercati Esselunga e l’autostrada Torino-Milano. Oltre all’attività da co-titolare di un’azienda attiva nel settore agricolo e zootecnico ad Agrigento.