L’autostrada Palermo-Catania chiusa al traffico per il forte vento

L’autostrada A19 Palermo-Catania è chiusa al traffico dalla serata di ieri, in entrambe le direzioni, tra il chilometro 103,300 e il chilometro 119,700, a causa del maltempo e in particolare del forte vento che ha colpito la zona. Il traffico è deviato sulla viabilità alternativa, con uscita obbligatoria allo svincolo di Enna per i veicoli provenienti da Catania, mentre per quelli provenienti da Palermo uscita obbligatoria allo svincolo di Caltanissetta. Da Anas, inoltre, consigliano a tutti i mezzi telonati e furgonati massima prudenza. Il personale di Anas e i vigili del fuoco sono presenti sul posto per la gestione della viabilità e per ripristinare la transitabilità appena possibile. 


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo