Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]
La rivolta contro Chiara (Bostik?) Valerio parte dalla Sicilia: la caduta, dal femminismo all'amichettismo
Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.
Ricapitolando.
Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del movimento femminista per incoronazione diretta da parte di Michela Murgia (Michela di qua, Michela di là) prima della dipartita. Ella, Essa, Them, She, He, Boh, è anche direttrice della fiera (leggasi mercato) Più Libri più Liberi o, come si dice nel settore, più libri più soldi. Alla fiera ha invitato Leonardo Caffo, filosofo, sotto processo per maltrattamenti alla sua ex. Le femministe sono insorte contro la capa femministe mainstream. La radicalità le si è rivoltata contro. Io, catanese, ho lanciato la provocazione: «Clamoroso, Chiara Valerio invita Morgan a Più Libri Più Liberi». Perché Valerio, contro tutta la sua storia culturale, ha detto, a Propaganda Live, più o meno, che il Caffo non era stato condannato e invocando la «presunzione di innocenza» rivendicava la sua scelta. Apriti cielo 2 – La vendetta.
Da una parte coloro che le ricordavano come essa (ella, them, loro, he, she, it, boh) stessa non era risultata altrettanto garantista con altri uomini nella stessa condizione del suo amico Caffo (quando Murgia andava a Milano, dormiva da Caffo, e gli diceva: «Quanto sei bello, ti acchiapperei il pisello», lo racconta lui in una intervista). Dall’altra parte le femministe sue fan -e pure quelle che no – che le rimproverano: ma quale minchia e minchia di presunzione di innocenza! E il «Ti credo, sorella» che fine ha fatto? Col tuo amichetto non vale? E pure Mowmag, col quale collaborano un paio di siciliani tosti, ci mette del suo.
Step 1, dunque: il catenese Leonardo Caffo mette nei guai Chiara Valerio.
Step 2: Fulvio Abbate, palermitano, colui che ha inventato il termine amichettismo, scrive su Facebook (commento riportato da Dagospia, il quotidiano più letto d’Italia): «La prova provata dell’amichettismo sotto La Nuvola. Grazie per avere confermato ogni mia parola su un sistema di mutua assistenza imbarazzante, con la vostra condotta che presumete civile ed edificante, resta confortarvi ipocritamente a vicenda, da amichette ad amichetti, senza mai rispondere nel merito, dicendo che ogni obiezione altrui sarebbe solo e sempre frutto di pura invidia e frustrazione».
Step 3: Fumettibrutti, catanese, è la prima a ritirare la sua partecipazione a Più Libri Più Liberi, con le seguenti parole: «Ho deciso di non presenziare a Plpl per quest’anno. Ci penso da giorni a come scrivere queste parole, mi aspettavo delle scuse e un cambio di rotta nelle intenzioni che purtroppo, ad oggi, non è arrivato. Tanti anni fa nella città in cui vivo sono stata st***a. Ne ho parlato e scritto abbastanza, ho anche raccontato come i carabinieri mi sconsigliarono di denunciare il mio aggressore, pensando così di aiutarmi. Mi dissero che “Tanto non credono manco alle donne”. Questa storia – aggiunge Fumettibrutti – ha bruciato dentro di me per anni, fino a quando non ho scoperto la frase: “Sorella io ti credo”. Negli ultimi giorni ho sentito troppe parole che mi hanno messa a disagio, come transfemminista e sopravvissuta. Invito tutte e tutti a una riflessione su ciò che è stato detto e scritto, perché il discorso sulla violenza di genere non è e non può essere un argomento di dibattito, ma richiede una presa di posizione forte e chiara contro una società che la alimenta e ci uc***e».
Messaggio, questo di Josephine, che ha dato la stura alle defezioni: la più clamorosa quella di Zerocalcare, al seguito della sua catanese collega, anche se un po’ all’acqua di rose e sempre con un occhio al portafoglio: eviterà soltanto il previsto incontro con Chiara Valerio (Zerocalcare specifica: «Non perché pensi sia radiottiva», esculatio non perita, piritatio manifesta, come dicono in Sicilia.
Si attendono le dimissioni di Chiara Valerio. Che, ove non ci fossero, diventerebbe, di diritto Chiara Bostik Valerio.