Chi è peggio, Ludovico Albert o l’Avviso 20?

Succede di tutto nella formazione professionale in Sicilia. Nell’orbita del chiacchierato comparto entra a pieno titolo anche l’inverosimile. Vi raccontiamo una storia di ordinaria follia parafrasando il titolo di un noto film di Marco Ferreri del 1981. Vi è un Ente di formazione che ha beneficiato per la prima volta di una quota di finanziamento a valere sull’Avviso 20/2011, pur non avendo mai erogato attività formativa negli anni precedenti. Ente che, dovendo accedere all’Elenco unico, di cui al Decreto direttoriale n.3017 del 2012, si è ritrovato obbligato a reclutare i formatori in graduatoria per offrire un contratto a tempo determinato per l’insegnamento del modulo di “sviluppo sostenibile”. Procedura corretta, almeno all’apparenza. Vediamo di capire i risvolti della procedura alquanto maldestra e poco controllata.
Il formatore primo in graduatoria provinciale, una volta interpellato, offre la propria disponibilità. E qui nasce l’inghippo. L’Ente, appresa la disponibilità all’accettazione del lavoro, richiede al formatore la specifica laurea in sviluppo sostenibile. Basito il lavoratore chiede lumi all’interlocutore su questa tipologia di laurea. Ma l’Ente dichiara di non saperne di più. Il formatore, avendo necessità di trovare spazi lavorativi insiste e chiede quali siano gli obiettivi del modulo in questione. Ma anche di fronte a questa domanda il responsabile dell’Ente non trova argomentazioni per ribattere. Anzi, si limita a dichiarare di dovere consultare prima il progetto non conoscendo nello specifico il contenuto del modulo di sviluppo sostenibile e che comunque il presupposto è il possesso della laurea in sviluppo sostenibile.

Inoltre, rincarando la dose di follia interpretativa, il referente dell’Ente precisa ulteriormente che, in subordine alla laurea, occorre possedere almeno dieci anni di esperienza formativa e didattica nel modulo di sviluppo sostenibile.

Purtroppo il responsabile dell’Ente in questione dimentica (volutamente?) che detto modulo è stato introdotto con l’Avviso 20/2011. In pratica, il modulo di sviluppo sostenibile non esisteva negli anni precedenti in costanza di Piano regionale dell’offerta formativa (Prof). E cosa ancor peggiore che si può rilevare dall’atteggiamento, al limite dell’irrazionale, è che a nulla sono valse le precisazioni normative poste dal formatore.

Infatti, trovandosi il lavoratore primo in graduatoria provinciale per requisiti richiesti ai fini dell’insegnamento, l’Ente non era abilitato a verificarne i titoli. Ed è proprio così, perché se per il dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale quel lavoratore è primo in graduatoria in base ai criteri di anzianità e titoli, l’Ente non ha alcuna titolarità ad entrare nel merito.

Nel paradosso della storia, è come se l’istituto scolastico dovendo chiamare, nel rispetto della graduatoria, l’insegnante di sostegno, si mette a verificare i titoli di ciascun educatore reclutato. Una vera e propria follia. Quale il risvolto?

Intanto il formatore incredulo dell’accaduto, avendo subito il “no” alla chiamata dell’Ente, ha annunciato ricorso ad interventi sindacali e giurisdizionali. E poi, se possiamo permetterci, la storia non è unica ma si ripete in tanti altri casi simili e testimonia, manco a dirlo, l’inefficienza del sistema messo in piedi dal dirigente generale del dipartimento al ramo, Ludovico Albert.

(a destra, aule vuote: sono la metafora e l’immagine della formazione professionale siciliana targata Ludovico Albert…)

Un Avviso, il 20/2011, che non funziona proprio. Sono tanti, troppi gli intoppi. Non ultimo la piattaforma informatica “Faros”, nata a suon di quattrini, dove gli Enti hanno l’obbligo di caricare tutti i dati necessari all’avvio di un corso di formazione. Peccato che ha funzionato talmente poco e male dal divenire celebre per l’incapacità di funzionare per quarantottore di fila.

Un vero fallimento quello dell’Avviso 20/2011 e dell’esperienza di Albert in Sicilia.

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Succede di tutto nella formazione professionale in sicilia. Nell’orbita del chiacchierato comparto entra a pieno titolo anche l’inverosimile. Vi raccontiamo una storia di ordinaria follia parafrasando il titolo di un noto film di marco ferreri del 1981. Vi è un ente di formazione che ha beneficiato per la prima volta di una quota di finanziamento a valere sull’avviso 20/2011, pur non avendo mai erogato attività formativa negli anni precedenti. Ente che, dovendo accedere all’elenco unico, di cui al decreto direttoriale n. 3017 del 2012, si è ritrovato obbligato a reclutare i formatori in graduatoria per offrire un contratto a tempo determinato per l’insegnamento del modulo di “sviluppo sostenibile”. Procedura corretta, almeno all’apparenza. Vediamo di capire i risvolti della procedura alquanto maldestra e poco controllata.

Succede di tutto nella formazione professionale in sicilia. Nell’orbita del chiacchierato comparto entra a pieno titolo anche l’inverosimile. Vi raccontiamo una storia di ordinaria follia parafrasando il titolo di un noto film di marco ferreri del 1981. Vi è un ente di formazione che ha beneficiato per la prima volta di una quota di finanziamento a valere sull’avviso 20/2011, pur non avendo mai erogato attività formativa negli anni precedenti. Ente che, dovendo accedere all’elenco unico, di cui al decreto direttoriale n. 3017 del 2012, si è ritrovato obbligato a reclutare i formatori in graduatoria per offrire un contratto a tempo determinato per l’insegnamento del modulo di “sviluppo sostenibile”. Procedura corretta, almeno all’apparenza. Vediamo di capire i risvolti della procedura alquanto maldestra e poco controllata.

Succede di tutto nella formazione professionale in sicilia. Nell’orbita del chiacchierato comparto entra a pieno titolo anche l’inverosimile. Vi raccontiamo una storia di ordinaria follia parafrasando il titolo di un noto film di marco ferreri del 1981. Vi è un ente di formazione che ha beneficiato per la prima volta di una quota di finanziamento a valere sull’avviso 20/2011, pur non avendo mai erogato attività formativa negli anni precedenti. Ente che, dovendo accedere all’elenco unico, di cui al decreto direttoriale n. 3017 del 2012, si è ritrovato obbligato a reclutare i formatori in graduatoria per offrire un contratto a tempo determinato per l’insegnamento del modulo di “sviluppo sostenibile”. Procedura corretta, almeno all’apparenza. Vediamo di capire i risvolti della procedura alquanto maldestra e poco controllata.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]