La proposta dei grillini dell'ars, di sollecitare lo stato a cedere alla regione 96 immobili ha suscitato un bel dibattito tra i nostri lettori. Il nostro contributo
Che fine hanno fatto gli edifici delle nove Province siciliane commissariate?
LA PROPOSTA DEI GRILLINI DELL’ARS, DI SOLLECITARE LO STATO A CEDERE ALLA REGIONE 96 IMMOBILI HA SUSCITATO UN BEL DIBATTITO TRA I NOSTRI LETTORI. IL NOSTRO CONTRIBUTO
Sta suscitando tanti commenti la proposta dei grillini dell’Ars di far utilizzare alla Regione gli immobili che lo Stato non ha ancora ceduto alla Sicilia. Il rilievo mosso dal dottore Ercole Raboni – già bravo dirigente della Regione siciliana – non ci sembra campato in aria.
Sostiene, il dottore Raboni, che in molti casi gli immobili che lo Stato dovrebbe cedere alla Regione sono, come dire?, un po’ trasandati. E’ il caso dell’ex Palazzo delle Finanze di Palermo, dove i parlamentari del Movimento 5 Stelle vorrebbero sistemare gli uffici della Corte dei Conti.
Certo, questo edificio è malandato. Ma, fanno osservare i parlamentari, attualmente, per l’affitto dei locali della Corte dei Conti per la Sicilia, la Regione paga un affitto annuo di un milione e 700 mila euro. Facendo un prestito di una ventina di milioni di euro – in questo caso, trattandosi di un investimento, il mutuo, in questo caso, sarebbe più che giustificato – la Regione potrebbe sistemare questo Palazzo in un anno e pagare le rate del mutuo con i soldi che ogni anno spende per pagare l’affitto dei due edifici dovo sono allocati gli uffici della Corte dei Conti.
Si tratterebbe di un’operazione con la quale, in prospettiva, la Regione non spenderebbe più un milione e 700 mila euro all’anno per l’affitto. E ci guadagnerebbe la città di Palermo che vedrebbe restaurato l’ex Palazzo delle Finanze. A noi, insomma, la proposta sembra corretta.
Detto questo, a proposito di affitti, segnaliamo anche la proposta di un lettore che ricorda – giustamente – che tanti edifici oggi utilizzati dalle pubbliche amministrazioni della Sicilia (Regione, Comuni, ma anche Asp, Aziende sanitarie provinciali) sono in affitto presso amministratori giudiziari.
Questa è una vergogna tutta italiana. Si tratta, nella stragrande maggioranza dei casi, di beni confiscati alla mafia e, di conseguenza, di proprietà dello Stato. Che dovrebbe smetterla di lucrare sulle Regioni e sui Comuni, facendo, peraltro, guadagnare un sacco di soldi agli amministratori giudiziari.
Sarebbe bene che il capo del Governo, Matteo Renzi, ponesse fine a questa sceneggiata che penalizza solo le amministrazioni pubbliche siciliane, cedendo alla Regione, ai Comini e alle Asp che oggi pagano ancora gli affitti questi beni immobili. E pazienza se per certi amministratori giudiziari finirà l’Eldorado.
Un altro elemento sul quale vorremmo riflettere insieme con i nostri lettori riguarda le nove Province dell’Isola. O meglio, gli immobili delle nove Amministrazioni provinciali.
Di fatto, le nove Province siciliane, da oltre un anno, sono commissariate dalla Regione. Domanda: i commissari hanno avviato una ricognizione sui beni immobili disponibili?
Ci poniamo questa domanda perché sappiamo che le nove Province della Sicilia sono proprietarie di edifici – storici e moderni – che potrebbero essere non utilizzati. Tutto questo mentre i Comuni e la stessa regione pagano un sacco di soldi per affitti.
Visto che le Province ormai sono commissariare dalla Regione, tutti gli edifici di proprietà delle Province siciliane potrebbero essere cedute alla Regione e ai Comuni. Con notevole risparmio per la Regione e per i Comuni.
Ci permettiamo di ricordare che in tanti Comuni siciliani i locali per gli uffici e per le scuole sono in affitto. Utilizzando i locali delle Province i risparmi, per le Amministrazioni pubbliche della Sicilia – Regione e Comuni – sarebbero notevoli.
Non ci vengano a dire che i locali delle Province commissariate non sono a norma. Perché solo a Palermo – ma sarà così in tutta la Sicilia – le scuole pubbliche e gli uffici che operano in locali in affitto non a norma sono tante e tanti.