Cgil, Cisl e Uil divise nel giudizio su Piano Giovani, Governo e vertici burocratici

IL LEADER DELLA CISL, MAURIZIO BERNAVA, AVEVA CHIESTO GIA’ NEL MAGGIO SCORSO LA RIMOZIONE DELLA DIRIGENTE GENERALE DEI DIPARTIMENTI LAVORO E FORMAZIONE, ANNA ROSA CORSELLO. PAGLIARO HA PARLATO DI UNA REGIONE SICILIANA CHE SOMIGLIA ALLA “REPUBBLICA DELLE BANANE”. MENTRE GIUSEPPE RAIMONDI DIFENDE QUANTO FATTO DALL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE

Si spacca il mondo sindacale siciliano sulle responsabilità per la ‘malafiura’ che la Sicilia ha ‘accucchiato’ nei confronti dell’Italia intera nella gestione delle risorse in favore dei giovani siciliani.

Si registra una forte contrapposizione tra coloro che vorrebbero la rimozione della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale, additata come responsabile suprema dello sfascio del Piano Giovani e del fallimento della programmazione, e chi, invece, ne continua a sostenere l’operato, indicando in altri soggetti la responsabilità del flop.

Sui ritardi nei programmi Garanzia giovani e Piano giovani la Cisl, per esempio, nel maggio scorso ha lanciato l’allarme, rimasto inascoltato dal presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

È netta la posizione del sindacato rispetto a quanto è successo nelle ultime settimane. Accadimenti che hanno fatto crollare la fiducia del mondo giovanile siciliano nei confronti del Governo del presidente Rosario Crocetta.

Un distinguo chiaro e netto rispetto alla Uil siciliana che nei giorni scorsi ha ufficialmente preso le difese della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale dei dipartimenti Formazione professionale e Lavoro, messa sott’accusa dagli assessori regionali, Nelli Scilabra e Giuseppe Bruno.

Mentre Michele Pagliaro, leader della Cgil siciliana, come abbiamo raccontato in altra pagina del giornale, ha espresso, senza giri di parole, un giudizio estremamente negativo sul ‘casino’ registrato in merito alla gestione dei tirocini formativi e del Piano Giovani.

Riproponiamo le diverse posizioni a chiarimento del clima che si respira in questa fase delicatissima della vita politica siciliana. Con due assessorati – Formazione e Lavoro finiti sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti e della Procura della Repubblica di Palermo.

LA CISL SICILIANA – “Sui primi problemi gestionali di Garanzia Giovani Sicilia e Piano Giovani Sicilia rilevati dalla Cisl, il 15 maggio scorso avevamo chiesto la rimozione della dottoressa Corsello”.

A dichiararlo Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl in Sicilia.

“In una lettera avevamo indicato al presidente Rosario Crocetta tutte le argomentazioni che avrebbero causato l’attuale disastro – afferma il segretario generale della Cisl – ma il governatore non ha voluto ascoltarci, non ha preso in considerazione il nostro appello ampiamente motivato. E i fatti oggi ci danno ragione!”.

“Avevamo chiesto di mettere mano, senza indugi, alla strutturazione dei servizi per il lavoro e l’impiego, all’organizzazione dell’area tecnica amministrativa dei dipartimenti Formazione professionale e Lavoro, rimuovendo il direttore generale”.

Oggi, a distanza di oltre tre mesi – conclude Bernava – rinnoviamo al presidente Crocetta le stesse richieste e non c’è più tempo da perdere”.

Riproponiamo il contenuto dell’intervento del 15 maggio scorso di Maurizio Bernava.

“La Sicilia prima in Italia? – sottolineava Bernava -. La verità è che è solo tra le prime regioni italiane per adesioni, segno di grande attesa e di un drammatico bisogno dei nostri giovani di essere occupati e di uscire dallo stato di inattività. Invece, siamo tra gli ultimi per inadeguatezza dei servizi per l’impiego e come strutture pubbliche da mettere a disposizione per realizzare i risultati minimi previsti. Si è perso molto tempo su un programma così semplice da realizzare come Garanzia giovani perché qualche dirigente generale e pezzi di vertici amministrativi continuano a pensare di decidere e comandare più di assessori e Governo, col risultato di sacrificare ogni risorsa disponibile per soddisfare vecchi interessi prevalentemente legati alla produzione di consenso e qualche volta, anche di malaffare economico”.

“Il presidente Crocetta prima di fare annunci roboanti – aggiungeva il segretario della Cisl siciliana – guardi ai fatti reali prodotti dalla sua Amministrazione. Su Garanzia giovani e su Piano Giovani pesano gravi ritardi sul sistema dei servizi per l’impiego e della formazione, che sono supporti indispensabili per evitare impossibili dispersioni a pioggia delle ingenti risorse disponibili, magari con intermediazioni politiche che vorrebbero orientarle verso forti interessi consolidati nel tempo che da decenni continuano a condizionare l’operato dei vertici amministrativi della Regione”.

“Le cose buone espresse nei due Piani (Garanzia Giovani e Piano Giovani) – osservava Bernava – messe in campo dall’assessore alla Formazione Nelli Scilabra prima, e adesso anche dal neoassessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, sono gli indirizzi e gli obiettivi che la Cisl e il sindacato hanno condiviso e ai quali hanno contribuito in sede di confronto. Pesano enormemente l’ingessatura, l’inadeguatezza e i ritardi dell’azione gestionale e amministrativa che, con meno annunci e più fatti concreti, andrebbero invece affrontati con immediata determinazione dal presidente Crocetta”.

Per la Cisl “è gravissimo mantenere un solo dirigente generale per due dipartimenti strategici come Formazione e Lavoro. E la situazione è ancora più grave visto che lo stesso dirigente deve sovraintendere anche all’Autorità di gestione del Fondo sociale europeo. Troppo carico, poca competenza specifica e approssimazione sono causa di ritardi, errori, sprechi ed esasperazione di emergenze sociali come quelle della Formazione e degli Sportelli Multifunzionali”.

“Anche la Cisl vuole il successo dei piani di incentivi a favore dei giovani inattivi. Risultato che non si ottiene con gli annunci autocelebrativi. Contano i fatti che dipenderanno dalla soluzione dei problemi strutturali mai affrontati riguardo all’operatività dell’amministrazione”.

“Presidente – diceva ancora Bernava – metta subito ordine in quel sistema, garantisca subito la qualità operativa della direzione delle amministrazioni interessate. Per esigenze di efficienza, ma anche di trasparenza delle azioni messe in campo. Cambiamenti e rivoluzioni nelle politiche sociali e del lavoro non se ne realizzeranno mai, con gli stessi dirigenti, le stesse pratiche, gli stessi vizi e le stesse inadeguatezze della gestione amministrativa del passato. Presunzioni e inadeguatezza professionale di dirigenti e funzionari potrebbe determinare forte frustrazione nonostante lo sforzo e l’entusiasmo messi in campo dagli assessori”.

“Il presidente della Regione – concludeva Bernava – deve garantire il successo dei Piani per i giovani e deve trovare soluzioni nuove, offerte anche dal sindacato, per superare emergenze sociali ormai incancrenite in settori strategici per la Sicilia. Il presidente eviti di apparire forte con i deboli e debole con i forti. Per evitare fallimenti, figuracce e ulteriori emergenze sociali intervenga subito sui vertici amministrativi interessati, fino alla rimozione con sostituzioni più adeguate nel settore sociale, lavoro e formazione. Chiediamo questo solo per ribadire l’esigenza reale di non sprecare occasioni irripetibili in tempi di grave crisi”.

LA CGIL SICILIANA – Per Michele Pagliaro, segretario generale della Cisl siciliana, “quello del Piano Giovani è un fallimento che si somma a tutte le mancate riforme della Regione.”

Lo stesso ha paragonato la Sicilia gestita dal presidente Crocetta e dalla sua maggioranza parlamentare a una “Repubblica delle banane”.

Nel suo giudizio ampiamente negativo sull’operato dell’esecutivo regionale, il leader della Cgil in Sicilia incalza il presidente Crocetta accusandolo di non essere nemmeno stato capace, con la sua Giunta, “di spendere le risorse che, dopo la rimodulazione ad opera e per volontà dell’allora ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, potevano essere spese, addirittura, senza il necessario cofinanziamento previsto per i Fondi europei”.

LA UIL SICILIANA – Di parere diametralmente opposto la Uil siciliana che difende l’operato della dottoressa Corsello attraverso le parole di Giuseppe Raimondi, componente della segreteria regionale.

“Il ritardo nell’attuazione del Piano Giovani e dell’altro che si chiama Garanzia Giovani – afferma Raimondi – è stato un grave errore i cui effetti devastanti oggi sono noti a tutti”.

“Rimettere in discussione questi Piani, già predisposti correttamente dalla dirigente Corsello e pronti per la sottoscrizione al ministero e all’affidamento al Ciapi – spiega il responsabile regionale della Formazione professionale della Uil in Sicilia – è stato una decisione che si è rivelata disastrosa”.

Va detto che la Uil aveva già espresso le proprie perplessità sulla scelta di rimodulare e rimodificare questi Piani.

“La Sicilia – aggiunge Raimondi – non può perdere ancora tempo, in ballo ci sono i fondi dell’Unione europea e il futuro di migliaia di giovani. Per questo chiediamo subito un tavolo di confronto per chiarire le scelte del Governo Crocetta”.

“E’ necessario recuperare la situazione – conclude l’esponente sindacale – e arrivare a una posizione condivisa tra assessori, dirigenti e parti sociali”.


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