È stata resa pubblica questa mattina l'anteprima del progetto. A esporre le idee principali del piano - che dovrà essere valutato dagli abitanti prima del passaggio in giunta per l’approvazione definitiva - la dirigente del servizio Prg del Comune di Catania, Rosanna Pelleriti. «Gli obiettivi sono la tutela, la razionalizzazione e il miglioramento degli spazi urbani»
Centro storico, ai catanesi la decisione Presentata la bozza della variante al Prg
«Oggi presentiamo le linee guida del Piano di variante urbanistica del cuore etneo e auspico critiche e suggerimenti da parte dei cittadini perché il dibattito che nasce oggi ci aiuterà a migliorare il programma di interventi». Così il sindaco Enzo Bianco ha presentato stamattina il progetto di modifica del centro catanese. Il primo cittadino punta molto sulla consultazione con gli abitanti di Catania in un processo che vede la città consultarsi con la città stessa. L’obiettivo? «Il rilancio, l’assetto metropolitano, l’aumento della qualità della vita», aggiunge Bianco. Anche a lungo termine. E il percorso per conseguire gli scopi evidenziati viene scandito in tre fasi. «Dobbiamo intanto rompere l’isolamento del porto e operare una sutura ragionata tra la darsena e il resto della città, poi bisogna che attuiamo un regolamento edilizio di risparmio, sicurezza e riqualificazione anche attraverso il piano oggi presentato e infine – conclude – ci occuperemo del Piano regolatore generale». Un iter che potrebbe sembrare in controtendenza dato che la variante del centro storico si riferisce all’ultimo Prg di Luigi Piccinato datato al 1964.
Gli interventi previsti dalla bozza del progetto prevedono una divisione in aree di una superficie totale di tre milioni di metri quadrati. La zona A del Prg è la prima a essere investita dalle programmazione urbanistica. Si tratta di 241 ettari e 433 isolati per seimila unità edilizie. Le parole chiave degli interventi sono qualità e rigenerazione edilizia. «Il comparto edilizio del centro storico deve essere migliorato e conservato perché in molti luoghi si annidano situazioni di degrado architettonico anche di beni pregiati», spiega l’assessore all’Urbanistica e al decoro urbano Salvo Di Salvo. Che sui tempi di attuazione aggiunge: «Diamo alla città tempo per approfondire e valutare la proposta fino a gennaio; dopodiché, verosimilmente dopo le festività di Sant’Agata, valuteremo le indicazioni pervenute per poterci approcciare con l’atto definito ovvero la proposta in giunta».
«Intendiamo trasformare e sostituire alcune tipologie dell’urbanistica del centro storico», spiega Rosanna Pelleriti, dirigente del servizio Prg del Comune di Catania. In agenda piani particolareggiati per tessuti storici delicati come la Civita, San Berillo, Antico Corso e piazza Palestro. Anche attraverso una rifunzionalizzazione degli edifici. «Nel progetto abbiamo prestato grande attenzione alla voglia di piste ciclabili e al waterfront cittadino, del quale vogliamo migliorare l’accesso e i percorsi pedonali», aggiunge la responsabile. Nel programma si ipotizza il parcheggio sotterraneo in piazza Lupo in sostituzione dell’attuale palestra in stato di degrado, e una catalogazione del sistema commerciale. «Nella zona A ci sono 3600 attività commerciali e 500 esercizi pubblici e – sostiene Pelleriti – è un network che va razionalizzato e legittimato ancora di più per essere rafforzato».
Alcuni interrogativi vengono posti dai relatori presenti all’appuntamento. Tra questi il docente Unict Eugenio Magnano di San Lio, il professore Carlo Colloca e l’ingegnere Paolo La Greca. La docente Tiziana Cuccia del dipartimento di Economia e Impresa suggerisce alcune domande alla platea: «Alla dismissione di alcune strutture cosa seguirà? Avremo un abbattimento di immobili senza sapere con cosa verranno sostituiti?». E conclude: «Questa città ha vissuto e vive tuttora fasi di rigenerazione in alcune zone, non illudiamoci perché le parole usate oggi non sono nuove». Dall’altra parte Pelleriti rimarca che «gli obiettivi sono la tutela, la razionalizzazione e il miglioramento degli spazi urbani».