Prostitute, schiamazzi, i senza tetto senza assistenza. E «chi prova a lamentarsi si ritrova con i citofoni distrutti e gli specchietti retrovisori delle auto danneggiati». È il racconto del presidente della prima municipalità Salvatore Romano che si aggiunge a quanti chiedono all'amministrazione di «varare un piano di sicurezza radicale che diventi operativo il prima possibile». Guarda le foto
Centro, la municipalità chiede più sicurezza «Basta sopralluoghi, servono fatti concreti»
«Prostitute che battono il marciapiede appena cala il buio e residenti che sono costretti a subire angherie e danni di ogni tipo. Succede in via Di Prima e via Luigi Sturzo». È la denuncia di Salvatore Romano, presidente della municipalità Centro dove ricadono le due vie, a pochi passi da corso Sicilia. «Una situazione da terra di frontiera dove chi prova a lamentarsi si ritrova con i citofoni distrutti e gli specchietti retrovisori delle auto danneggiati», continua. Romano, dopo aver raccolto decine di lamentele di abitanti e commercianti, ha deciso di chiedere all’amministrazione comunale di «varare un piano di sicurezza radicale che diventi operativo il prima possibile». Una richiesta che fa il paio con quella di inizio ottobre della commissione speciale per la Sicurezza urbana in consiglio comunale.
«Ormai il periodo dei sopralluoghi e delle conferenze dei servizi è finito: è tempo di fatti concreti», mette nero su bianco Romano. Stanco di sentire spesso parlare di riqualificazione del corso Sicilia, ma senza un vero progetto. In particolare nelle vie del rione San Berillo vecchio dove i piani si susseguono da decenni, ma senza risultati e tra rischi di speculazione edilizia. «In particolare via Sturzo e via Di Prima sono luoghi off limits per i residenti che dai loro balconi ogni sera sono costretti ad ammirare uno spettacolo fatto di urla e schiamazzi dovuto alle prostitute che litigano e si contendono un pezzo di marciapiede oppure un cliente», racconta Romano. Che propone maggiori sanzioni per tutti i clienti, ma anche un aiuto per gli altri fantasmi della zona: i senza tetto. «Uomini e donne che hanno bisogno di ricevere accoglienza e un luogo riparato dalle intemperie», conclude il suo appello Romano.