Teatro, musica, danza e racconti. Al via, venerdì 9 febbraio alle 17,30, il progetto Fuori/Confine. Palcoscenico multiculturale promosso dal Centro Amazzone di Palermo (nuova sede all’ex convento dello Spirito Santo). L’iniziativa, a cura delle giornaliste Claudia Brunetto e Marta Occhipinti, rientra nel programma di attività sociali, culturali e artistiche del Centro Amazzone, rivolte non solo alle donne nel percorso di lotta contro il cancro al seno, ma a tutta la città per un’idea di teatro civico.
«Sarà un momento importante di incontro con la cultura capoverdiana cui seguiranno tanti altri appuntamenti che vedranno protagoniste le comunità multiculturali della città. – dicono Brunetto e Occhipinti – È un’idea di teatro civico, che il Centro Amazzone porta avanti già con altre attività: stavolta declinato verso il mosaico di culture che compongono il tessuto urbano di Palermo».
Un incontro al mese con le comunità multiculturali per ricreare sul palcoscenico il mosaico di culture della città. Le comunità si fanno protagoniste coi loro racconti e performance artistiche, facendo conoscere i propri usi e costumi o confrontandosi con quelli della società ospitante. I loro dibattiti e testimonianze diventano, così, materiale di studio sociologico, oltre che semplice momento di condivisione, per ricerche e studi sul tessuto urbano: dalle attività che contraddistinguono i membri delle comunità ai luoghi della città in cui si sono negli anni stabilizzati.
Si parte con la comunità del Capoverde, che si racconterà al pubblico attraverso testimonianze, canti e spettacoli. Per l’occasione interverranno il sindaco Leoluca Orlando, Delfina Nunes Boaventura, presidente della Consulta delle culture, Zenaida Bonaventura, donna capoverdiana arrivata a Palermo negli anni ’80 e presidente dell’associazione multiculturale Casa di tutte genti.
Spazio anche a momenti musicali e teatrali con la cantante Jerusa Barros e le danze dei bambini del Capoverde sulle note di alcune celebri canzoni capoverdiane. Jerusa Barros porterà sul palco due brani tratti dal suo album d’esordio Di un solo colore. Brano dopo brano, la cantante tesse il racconto di un percorso musicale e personale in cui, abbracciando culture che l’hanno adottata, omaggia la Sicilia e l’Italia cantando in italiano la gran parte dei brani del disco. Il suo è un regalo reso alla città di Palermo, che adesso, dopo tanti anni, le appartiene tanto quanto la lingua capoverdiana. A seguire, degustazione di prodotti tipici capoverdiani a cura della comunità.
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