Alle prime luci dell’alba, i carabinieri impegnati in un servizio di contrasto dei reati predatori, hanno notato un furgone uscire dal deposito che cercava di allontanarsi a forte velocità. Arrestato anche il comodatario di un terreno con l’accusa di furto di energia elettrica.
Cefalù, furto in un cantiere edile Tre persone finiscono in manette
I carabinieri della compagnia di Cefalù hanno arrestato quattro palermitani volti noti alle forze dell’ordine, sorpresi subito dopo aver asportato materiale edile dall’interno di un’area privata, in viale Regione Siciliana nel comune di Finale di Pollina, e il comodatario del terreno, con l’accusa di furto di energia elettrica.
Alle prime luci dell’alba, i carabinieri impegnati in un servizio di contrasto dei reati predatori, hanno notato un furgone uscire dal deposito con tre soggetti a bordo mentre cercava di allontanarsi a forte velocità. I militari hanno deciso di procedere al controllo rinvenendo all’interno del furgone dei ponteggi edili per un valore stimato di circa 9mila euro. I giovani, non sapendo fornire spiegazioni plausibili, sono stati accompagnati presso il Comando Provinciale, dove a seguito di accertamenti, si è appurato che il materiale era stato sottratto a una ditta impegnata in lavori di ristrutturazione.
Per tale motivo, i tre palermitani sono stati arrestati con l’accusa di furto aggravato in flagranza. I successivi controlli effettuati nel fondo, hanno permesso di portare alla luce anche la presenza di celle frigorifere collegate illecitamente alla rete elettrica, con un danno stimato pari 80mila euro. All’interno delle stesse inoltre, è stata rinvenuta della carne animale lavorata, tra cui frattaglie, carcasse e teste di bovino, la cui destinazione è ancora al vaglio degli operanti.
Sul posto sono sopraggiunti anche i veterinari del Asp di Palermo che insieme ai carabinieri hanno sequestrato l’intera area e quanto rinvenuto. In definitiva, anche il comodatario del fondo, è stato tratto in arresto per furto di energia elettrica e giudicato, unitamente ai tre giovani palermitani, con rito direttissimo. Dopo la convalida dei provvedimenti due persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari, mentre altri due sono stati rimessi in libertà.