Continuano le verifiche per accertare le cause del cedimento. Non è esclusa una frana. Già a ottobre i carabinieri avevano segnalato un potenziale pericolo ma l'Anas, dopo aver effettuato un sopralluogo, aveva dichiarato sicuro il tratto di strada. Musumeci: «Non possiamo essere trattati come una colonia»
Cede pilone tra S. Giuseppe Jato e San Cipirello Chiuso al traffico un tratto della Palermo-Sciacca
Strade siciliane sempre più insicure. Dopo il cedimento del viadotto Himera lungo l’autostrada Palermo-Catania e il crollo del viadotto Scorciavacche sulla statale Palermo-Agrigento, venuto giù a una settimana di distanza dalla sua inaugurazione, questa volta tocca alla Palermo-Sciacca. La strada a scorrimento veloce viene percorsa ogni giorno da migliaia di pendolari, per raggiungere il capoluogo siciliano dai comuni del comprensorio.
Un pilastro che sorregge il viadotto Traversa 2 si è inclinato nella zona tra San Giuseppe Jato e San Cipirello. Sul posto ci sono i carabinieri e i tecnici dell’Anas, che hanno chiuso al traffico la strada dal chilometro 23 al chilometro 28. Sono in corso verifiche per accertare se altre parti del viadotto siano a rischio. Le prime ipotesi riguardano la possibilità di un cedimento strutturale o, come nel caso del viadotto Himera, possa essere stata una frana a inclinare il pilone e allargare i giunti di dilatazione. Già a ottobre i carabinieri avevano segnalato un potenziale pericolo riguardante proprio il pilone ceduto. In quell’occasione, però, l’Anas, dopo aver effettuato un sopralluogo, aveva dichiarato sicuro il tratto di strada.
Intanto ad attaccare il gestore delle strade è il deputato regionale Nello Musumeci: «Il Governo regionale dovrebbe pretendere dall’Anas una ricognizione di tutte le strade siciliane di sua competenza – ha dichiarato -. Non è possibile intervenire sempre dopo i crolli e non esercitare una preventiva azione di controllo. L’Anas non può trattarci come fossimo una colonia. Vanno accertate tutte le responsabilità».