Una decisione per certi versi, scontata dopo che l'estate scorsa l'Arcidiocesi l'aveva già rimosso della chiesa San Giovanni Bosco a Romagnolo, che voleva difendere fino alle estreme conseguenze il «magistero autentico» contro quella che lui ritiene una pericolosa deriva progressista impressa da Papa Francesco
C’è la scomunica per ex parroco Minutella Fuori dalla Chiesa il prete anti-Bergoglio
Alla fine, l’Arcidiocesi di Palermo ha scomunicato Alessandro Minutella. A comunicarlo, con una nota stringata, la stessa curia del capoluogo pubblicando l’avviso sul proprio sito: «Si comunica che, in data 13 novembre 2018, è stato notificato a Don Alessandro Maria Minutella il Decreto del 15 agosto 2018 (Prot. N. 046/18) con cui l’Ecc.mo Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice dichiara le scomuniche latae sententiae, in cui lo stesso Sacerdote è incorso per il delitto di eresia e per il delitto di scisma, come previsto dalla Legge canonica (cfr. can.1364 §1 CIC), con tutte le conseguenze derivanti dallo stesso provvedimento».
Una decisione che arriva da lontano e, per certi versi, scontata dopo che l’estate scorsa l’Arcidiocesi aveva già rimosso il parroco della chiesa San Giovanni Bosco a Romagnolo, che voleva difendere fino alle estreme conseguenze il «magistero autentico» contro quella che lui ritiene una pericolosa deriva progressista impressa da Papa Francesco, che Minutella chiama sempre Bergoglio, senza riconoscerne il ruolo.
L’arcivescovo nei mesi scorsi aveva richiamato al silenzio e all’obbedienza don Minutella, invitandolo a prendere un periodo di riposo e lasciare la parrocchia, ma il parroco aveva risposto con una messa-show, rilanciata in diretta su Facebook. Nella messa don Minutella aveva affermato: «La vera Chiesa vive il martirio, chi non obbedisce viene imbavagliato e buttato fuori». Aveva invitato tutti coloro che vogliono «difendere la dottrina della Santa Chiesa Cattolica a venire fuori e salvare Roma». Aveva parlato anche di «grande apostasia, martirio ed emarginazione». Sempre nella messa in diretta su Facebook il parroco aveva anche ipotizzato che sarebbe stato sospeso «a divinis».