Una cava abusiva nel cuore del parco dell’Etna in una zona, quella dell’area D, sottoposta a speciale vincolo naturalistico e paesaggistico. A scoprirla sono stati i carabinieri del comando per la tutela ambientale di Catania, a lavoro in una porzione di territorio del Comune di Milo, in località Caselle. I militari hanno individuato una motopala gommata e un camion da cava mentre eseguivano delle operazioni di estrazione di materiale basaltico lavico. Poi trasferito in un vicino impianto di frantumazione per inerti.
Dopo avere bloccato l’azione dei mezzi si è proceduto al controllo delle documentazione in possesso del titolare dell’azienda. Ed è proprio in questo contesto che è emerso come la cava fosse abusiva in quanto ricadente nella zona D del parco. In cui è vietato condurre attività che possano modificare o alterare l’aspetto del territorio. I mezzi sono stati sequestrati mentre il titolare è stato denunciato con gli atti trasmessi alla procura di Catania, con il fascicolo in mano alla magistrata Margherita Brianese.
Con questo sequestro sono ben cinque, nel corso dell’ultimo anno, le aziende poste nel territorio dei Comuni di Mascali e Milo che hanno subito, da parte dei carabinieri del Noe, il sequestro complessivo di sette cave abusive, di impianti di frantumazione trovati privi delle necessarie autorizzazioni, nonché di escavatori, pale meccaniche e camion sorpresi ad operare illecitamente.
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