Decine di incontri nel capoluogo etneo per creare «il polo dei non allineati». Cateno De Luca, ex sindaco di Messina e deputato regionale, punta con decisione alle elezioni amministrative di maggio a Catania. E se nei giorni scorsi era arrivata l’ufficialità riguardo al nome dell’avvocato Gabriele Savoca, come candidato sindaco del movimento Sud chiama Nord, adesso il piano politico prevede di allargare il bacino elettorale coinvolgendo altri aspiranti sindaci sotto un progetto comune. In lizza per la poltrona di primo cittadino a Palazzo degli elefanti ci sono, almeno per il momento, poco più di dieci persone. Numero destinato inesorabilmente a diminuire, anche con qualche passo di lato per sposare la causa dell’ex sindaco di Messina. La partita, però, non si giocherà soltanto alle pendici dell’Etna. Per De Luca all’orizzonte ci sono le Europee del 2024. Competizione in cui dovrebbe scendere in campo la nuova formazione politica di Letizia Moratti. Un partito nazionale e centrista che ha radunato nella comunità terapeutica di recupero per tossicodipendenti San Patrignano diverse movimenti regionali, compreso quello guidato da De Luca.
A che punto è questo progetto politico?
«Si tratta della prosecuzione della fase che abbiamo aperto, come Sud chiama Nord, il 3 e 4 marzo nell’assemblea costituente per quanto riguarda movimenti civici e partiti nazionali non allineati. A San Patrignano c’è stata questa convention della lista Moratti a cui sono stato invitato come relatore e, in questo senso, sta proseguendo il dialogo per la creazione di una piattaforma di movimenti civici che debutterà alle Europee».
Per Catania avete presentato la candidatura a sindaco di Gabriele Savoca. C’è la possibilità di allargare il campo dei vostri alleati?
«C’è molto fermento. Ho già trascorso una notte a Catania per incontrare persone. Il nostro obiettivo è quello di fare il polo dei non allineati. Siamo in attesa che si consumino alcuni delitti politici che sono già ipotizzabili. Non siamo abituati a farci dettare i tempi dagli altri e stiamo lavorando alla nostra strategia. Quello che ipotizziamo è la creazione di un raggruppamento che possa essere alternativo a quel sistema bloccato che, a Catania, ha condizionato anche la creazione di una classe politica che non sia responsabile dello stupro politico della città».
Qual è il vostro programma per Catania e quante liste presenterete?
«La prima cosa è fare recuperare alla città un livello di vivibilità che ormai si è perso. C’è una città allo sbando: dai rifiuti alle strade fino alla pubblica illuminazione. Poi c’è il resto. Le liste saranno due, che sono già pronte, ma stiamo lavorando anche ad altro ragionando con altri gruppi che stanno vedendo di buon occhio la nostra strategia».
Come vede il ritorno di Raffaele Lombardo, Totò Cuffaro e la ricandidatura a sindaco di Enzo Bianco?
«Sono i responsabili dello sfascio della Sicilia e di Catania e credo che affidarsi a loro sia una grande bestemmia. Al nostro interno stiamo rifiutando le candidatura di consiglieri comunali uscenti, puntiamo a un concreto rinnovamento della classe politica. Non usiamo certi termini per apparire diversi dagli altri ma li mettiamo in pratica».
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