Alla sua seconda esperienza politica, il venditore di auto che dieci anni fa si oppose al pizzo facendo arrestare i suoi estorsori scende in campo al fianco dell'ex sindaco di Messina che nel suo staff ha già anche acquisito l'ex Iena Ismaele La Vardera
Cateno De Luca arruola imprenditore antiracket «Musumeci si tenga Cuffaro, noi vogliamo i Calì»
Gianluca Calì si aggiunge alla squadra di Cateno De Luca nella corsa alla presidenza della Regione. Imprenditore nel settore delle auto, Calì è stato vittima di atti intimidatori per il suo rifiuto di pagare il pizzo, finendo addirittura sul taccuino dei killer della mafia, con un attentato ai suoi danni architettato e sventato da un’operazione di polizia. Non è la prima volta che l’imprenditore di Altavilla Milicia scende in politica, c’era stato anche un tentativo alle elezioni europee tra le fila del Movimento 5 stelle, adesso la sfida Sicilia Vera.
«Mia madre mi ha sempre detto che ero un chiodo storto, è vero – dice – Non faccio mai quello che mi si impone. I mafiosi volevano che pagassi il pizzo, li ho denunciati, li ho fatti arrestate e condannare. Volevano che me ne andassi dalla Sicilia e, invece, ho investito ancora di più. Sono qui per mettere a disposizione la mia esperienza – continua Calì – Ho vinto contro la mafia e questa vittoria va processata ogni giorno anche nei palazzi della politica. Bisogna schierarsi: chi non lo fa spalleggia la mafia. Sono il primo e unico imprenditore – sottolinea – a cui è stato affidato un bene sequestrato alla mafia, non posso essere un caso isolato».
Accanto a lui, nella presentazione, Ismaele La Vardera, nuovo portavoce di De Luca e lo stesso ex sindaco di Messina, che si è detto orgoglioso della decisione di arruolare Calì. «Musumeci si tenga Cuffaro – attacca – Noi preferiamo i Calì». E ancora sul presidente della Regione uscente: «È in atto un depistaggio per diffondere false notizie che mi danno per candidato del centrodestra, ma io ho già rifiutato la vicepresidenza e l’assessorato all’Economia e ripeto: vado da solo. Vogliamo fortemente – conclude De Luca – che Musumeci si candidi, perché in campagna elettorale abbiamo intenzione di fargli pesare tutte le sue colpe».