Catena Fiorello ieri 1° marzo ospite della Facoltà di Lingue e Letterature straniere per la presentazione del suo ultimo applaudito romanzo: Picciridda
Catena Fiorello ‘Picciridda’ adulta e matura
Traspare la sicilianità dalle parole del suo romanzo, ma anche una forte personalità, quella di una donna che, ringraziando Dio, è nata senza camicia.
Catena Fiorello, nota scrittrice, giornalista, autrice e recentemente conduttrice televisiva di una fortunata trasmissione chiamata Blog Reazioni a catena, in onda nei mesi scorsi su Rai2, ieri è stata ospite della Facoltà di Lingue e Letterature straniere per presentare il suo ultimo romanzo, chiamato Picciridda.
Alla conferenza, tenutasi allex Monastero dei Benedettini, presso lauditorium De Carlo, hanno partecipato il preside di Lingue, Nunzio Famoso, il professore Dolei, la professoressa Monastra ed il professore Guarino, oltre ad un numeroso seguito di appassionati e curiosi.
Lo sfondo del suo romanzo è proprio quello della nostra Sicilia, anche se Catena ha voluto precisare che la scelta è stata quasi casuale. Ci dice infatti che la preferenza sarebbe potuta ricadere anche in altri bellissimi posti della nostra penisola, ma forse, quasi inconsciamente, la scelta di parlare della nostra isola vuole rappresentare per lei un tributo alla sua terra, che le ha dato lo stimolo necessario per portarsi avanti nella vita. Difatti la scrittrice sottolinea come per la buona riuscita di tutti i suoi lavori, non solo di autrice di romanzi, abbia avuto un peso non indifferente il fatto di essere nata senza camicia. Il rimando non è casuale, dato che tale locuzione rappresenta anche il nome del suo primo romanzo, per lappunto Nati senza camicia. Con questo vuole specificare che le condizioni non troppo propizie che la sua famiglia ha dovuto da sempre affrontare hanno potuto aiutarla a maturare, per fare delle scelte che in seguito si sono rivelate molto opportune per lei.
La copertina del suo libro presenta uno sfondo grigio sul quale si distingue una bambina vestita di rosso. Molto, a tal proposito, si è dibattuto su questa scelta. A qualcuno la figura ricorda quella già vista nel film Schindlers list. In realtà il significato potrebbe essere lo stesso, dato che, come nel caso del film, la bambina subisce una violenza, sia fisica, per i maltrattamenti patiti, che psicologica, data la difficile situazione che ogni giorno è costretta ad affrontare, senza il sostegno dei genitori, scomparsi quando la nostra picciridda aveva solo dieci anni. Tuttavia, allo stesso tempo, il colore del vestitino riesce a rivestire unaccezione positiva, poiché il rosso è anche il colore della speranza ed inoltre perché la scena della copertina rispecchia un momento felice della bambina, in occasione di una festa di paese. Sullo sfondo, inoltre, lombra della bambina riflette quella di una gallina, nera per il gioco di oscurità, nera anche perché simboleggia lo stato di una persona che riesce a distinguersi dal resto del pollaio, nel bene e nel male.
Nel caso di picciridda laccostamento è benevolo, poiché lei stessa con le sue forze riuscirà ad uscire da una situazione drammatica.
Unaltra considerazione della nostra scrittrice riguarda la scelta dellambientazione del suo romanzo. La preferenza ricade agli anni 60, esattamente tra il 1961 ed il 1962. Tale periodo vuole ricordare un momento particolare per la nostra terra, in cui moltissimi italiani scelsero la strada dellemigrazione. Questa è infatti una delle tematiche principali del racconto, un esodo che viene analizzato come fattore attivo, per tutti coloro che riuscirono a trovare un lavoro nel nuovo paese, ma anche come fattore passivo, per quelli che invece erano costretti a rimanere in casa, senza alcune prospettive di occupazione. Picciridda fa parte di questultima schiera di emigranti, ma non per questo ciò significa che lei non sia una persona attiva. Infatti, sebbene la tenera età, la bambina col tempo riuscirà ad acquisire una mentalità ed una maturità di una persona grande. Solo la nonna le sarà accanto, anche se un po instabile come persona.
La tematica principale del romanzo diventa, quindi, la volontà da parte della bambina di venir fuori da una situazione poco propizia, per cercare una vita migliore. Per questo Picciridda sarà costretta anche a crearsi un suo mondo parallelo, per vivere i suoi sogni, come tutti noi.