Catania-Rende 1-0, ecco chi sale e chi scende Rizzo uomo ovunque, Di Piazza-Mazzarani flop

Vittoria doveva essere, vittoria è stata, nonostante qualche sofferenza di troppo. Il Catania supera il Rende con il minimo scarto, scalando la classifica e rafforzando la propria posizione in zona playoff. Decisivo, ai fini del risultato finale, il gol di Kevin Biondi dopo cinque minuti di gioco: in una gara caratterizzata da grande agonismo e molte interruzioni dell’arbitro, però, il premio di migliore in campo va a un gladiatore come Giuseppe Rizzo, vero e proprio uomo ovunque in mezzo al campo. Di Piazza e Mazzarani, invece, peccano di mancanza di incisività: la loro prova non è sufficiente.

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Giuseppe Rizzo: Il man of the match del Massimino, quest’oggi, è una lieta sorpresa. Giuseppe Rizzo, dopo essersi attirato molte critiche in queste stagioni, oggi emerge prepotentemente come uomo partita, grazie a una prova concreta e di grande sostanza. Quando c’è da battagliare il numero 18 c’è sempre, anche a dispetto dell’estetica: l’ex calciatore della Salernitana arpiona ogni pallone vagante, facendosi trovare sempre nel posto giusto al momento giusto. È bravo anche nei ripiegamenti difensivi, bloccando sul nascere almeno un paio di azioni pericolose del Rende. Corsa, cuore e polmoni: il Catania ha bisogno della sua sostanza. Dopo aver sottolineato tante sue prove sotto la sufficienza, oggi è giusto rendergli onore. 

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Kevin Biondi: Il giovane jolly rossazzurro, catanese doc, continua ad essere la più bella sorpresa di questa stagione così complicata e intricata. Il numero 21 ha il grande merito di mettere a segno la rete che decide la gara, dopo soli cinque minuti: il cross di Di Molfetta è al bacio, e il centrocampista è bravo a inserirsi e battere Savelloni con una precisa zuccata. Si tratta della sua seconda rete con la casacca degli etnei, dopo quella di Potenza in Coppa Italia. Gioca bene nel primo tempo: Lucarelli, considerando la sua ammonizione, lo risparmia nella ripresa. Le sue energie (e la sua presenza) sono preziosissime.

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Luca Calapai: Il treno rossazzurro, con il numero 26 sulle spalle, si conferma tra i migliori in campo anche in questa occasione. Più timido nel primo tempo, dove il Catania spinge più sulla corsia opposta con Pinto e Di Molfetta, nel secondo l’ex Carpi e Modena si carica la squadra sulle spalle e spinge con costanza sulla fascia di destra. Le sue sortite sono sempre pericolose, come quando al 50′ mette una palla al bacio per Di Molfetta che, però, cicca la conclusione. La sua ritrovata forma fisica è fondamentale per la squadra di Lucarelli: si conferma un pilastro insostituibile. 

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Andrea Mazzarani: La prova del numero 32 etneo non è sufficiente. Lucarelli lo piazza a sinistra, per fare da pendolo tra attacco e centrocampo. Lui, però, non mette in campo la consueta qualità: a inizio gara divora un gol che sembra fatto, sparando alle stelle un’opportunità in area capitatagli da buona posizione. L’ex Salernitana è impreciso anche in fase d’appoggio, non riuscendo mai a trovare la giusta intesa con Matteo Di Piazza. Si illumina soltanto a sprazzi ed esce nella ripresa, non riuscendo mai a lasciare il segno.

Flop

Matteo Di Piazza: Il centravanti del Catania non riesce a raggiungere la sufficienza e si rende protagonista di una prova abulica e con pochi spunti. Nel primo tempo si vede pochissimo e, come spesso capita, perde molti duelli aerei con i difensori avversari. Leggermente meglio invece nella ripresa, quando può mettere in evidenza le sue doti di corridore sfruttando gli spazi lasciati da un Rende arrembante. Savelloni si oppone a un suo tentativo dopo un lungo coast to coast: poi spreca nel finale una conclusione a tu per tu col portiere. Poco incisivo. 

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Marco Biagianti: Sacrificio e abnegazione ci sono: precisione e lucidità, forse, un po’ meno. Bucolo, entrato a gara in corso, è sembrato più lucido e attento nelle letture. Il capitano etneo arranca in mezzo al campo, lasciando spesso buchi rattoppati dal perfetto Rizzo ammirato oggi e andando in difficoltà sul piano del dinamismo. Il mercato di gennaio, probabilmente, dovrà portare nuovi profili nella zona nevralgica dello scacchiere tattico. 


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