La popolazione straniera residente a Catania è cresciuta del quattro per cento. È quanto emerge dai risultati del rapporto Caritas-Migrantes 2023, presentato sabato 20 aprile nel corso dell’incontro Liberi di scegliere se migrare o restare. I dati sono stati commentati da monsignor Salvatore Genchi, vicario generale dell’arcidiocesi di Catania, di don Nuccio Puglisi, direttore Caritas […]
A Catania crescono del quattro per cento le persone straniere residenti, dice il rapporto Caritas-Migrantes 2023
La popolazione straniera residente a Catania è cresciuta del quattro per cento. È quanto emerge dai risultati del rapporto Caritas-Migrantes 2023, presentato sabato 20 aprile nel corso dell’incontro Liberi di scegliere se migrare o restare. I dati sono stati commentati da monsignor Salvatore Genchi, vicario generale dell’arcidiocesi di Catania, di don Nuccio Puglisi, direttore Caritas Catania e don Carlo Palazzolo, direttore Migrantes Catania, che hanno introdotto i lavori. Successivamente c’è stata la relazione di Simone Varisco, curatore del rapporto Caritas-Migrantes.
Secondo i dati dell’Istat la popolazione straniera residente a Catania è aumentata di circa 500 unità, passando dalle 13.816 persone del 2022 alle 14.359 del 2023, cioè poco meno del cinque per cento del totale della popolazione residente in città. Una percentuale superiore a quella siciliana, circa quattro per cento, ma inferiore a quella nazionale, che è dell’8,6 per cento. Catania si conferma la prima provincia siciliana per numero di stranieri residenti, 36.357, seguita da Palermo (35.336) e da Ragusa (33.638). Il dato catanese vale il 18 per cento del totale dei residenti a livello siciliano – pari a poco più di 200mila – e nella provincia il primo comune di riferimento è proprio Catania, con 14.359 persone straniere residenti registrate. Il primo in Sicilia è Palermo, che ne conta 25.019. La prima comunità di persone straniere residenti a Catania viene dallo Sri Lanka (2.540), seguita dalla Romania (1.908), dal Bangladesh (1.318), dalle Mauritius (972), dal Senegal (929) e dalla Cina (915).
Secondo don Nuccio Puglisi non si può «non tenere in considerazione, oltre all’urgenza di soccorrere al meglio questi nostri fratelli, un necessario focus sugli strumenti e sulle risorse che possono aiutarci a sostenere questo impegno, ricordando sempre che – dietro ogni migrante – vi è sempre un uomo o una donna, un bambino, un dramma, una storia». Nel corso dell’incontro si è discusso anche dei numeri relativi alle imprese straniere attualmente registrate in Sicilia. Secondo i dati di Unioncamere sono circa 30mila, con un’incidenza in crescita. Infatti tra il primo e il secondo semestre del 2023 sono aumentate di circa 200 unità. Le imprese straniere registrate in Sicilia sono il 6,3 per cento del totale, percentuale molto più bassa rispetto ad altre regioni: Liguria (16 per cento), Toscana (15,8 per cento), Emilia-Romagna (13,7 per cento), Lombardia (13,6 per cento). A Catania le imprese straniere sono poco meno di 1500, cioè il 5,3 per cento delle imprese cittadine.
Secondo don Carlo Palazzolo il rapporto Caritas-Migrantes «permette di prendere coscienza della realtà in cui viviamo – che va assumendo un volto sempre più multiculturale e multireligioso – e di guardare ai migranti non come numeri, o peggio ancora come dei nemici da combattere, ma come persone da riconoscere e da tutelare e alle quali va riconosciuto il diritto di emigrare, di restare o di ritornare nella propria terra». In Italia c’è una tendenza ormai consolidata: nel 2023 circa cinque milioni di persone straniere residenti nel Paese, un dato in crescita rispetto all’anno precedente. La maggioranza delle persone straniere in Italia vive nel Nord (il 59,1 per cento del totale). Il rapporto Caritas-Migrantes ha fornito anche un dato relativo alla natalità. «Secondo i dati i nuovi nati stranieri dal 2012 al 2021 sono diminuiti del 28,7 per cento, passando da quasi 80mila a meno di 57mila: è ormai da un decennio che il numero di nuovi nati stranieri diminuisce costantemente e sempre più (meno cinque per cento negli ultimi due anni)», ha detto Simone Varisco, curatore del rapporto.