Centri culturali polivalenti, incentivi alla produzione cinematografica, residenze d'artista. È tutto parte di un progetto finanziato dalla Regione che il prossimo anno, sull'onda lunga di Expo 2015, promette di animare la Sicilia a partire dal capoluogo etneo
Catania, nel 2015 il festival d’arte I Art «Senza arte, come senza aria, non si vive»
Un finanziamento regionale per lo «sviluppo di servizi culturali al territorio», cento Comuni, nove province siciliane e Catania promotrice del progetto. Sono gli elementi dai quali nel 2015 partirà I Art, un festival delle arti contemporanee che, nei programmi degli organizzatori, dovrà riuscire a destagionalizzare il turismo in Sicilia e a «rivoluzionare l’immagine stereotipata che di noi hanno all’estero». Il tutto approfittando dell’onda lunga che Expo 2015 dovrebbe garantire all’Italia tutta partendo da Milano. Al centro di I Art le identità locali, le atmosfere siciliane e le tradizioni millenarie. Riviste attraverso gli occhi degli artisti contemporanei che le istituzioni e le associazioni coinvolte porteranno sull’isola.
L’obiettivo è ambizioso: creare una rete dell’arte contemporanea siciliana, che dal Mediterraneo si estenda in tutt’Europa, diventando internazionale. «Il nostro manifesto lo dice chiaramente: arte è espressione e celebrazione delle identità di individui, comunità e luoghi», spiega Lucio Tambuzzo, ideatore e direttore generale di I Art. «Nel nostro progetto, la periferia diventa centrale — dice — Alle città che coinvolgeremo lasceremo in dote dei centri culturali polivalenti, in cui fare esposizioni, proiezioni, conferenze e incontri di vario genere». Non edifici nuovi, bensì usi inediti per strutture note. A Catania sarà il Palazzo della Cultura, al quale si aggiungono altri 22 palazzi sparsi per la Sicilia: dall’ex Chiesa del Carmine di Taormina al Palazzo Florio di Favignana, passando per Palazzo Costa a Vizzini e il Castello di Naro.
«Abbiamo stipulato degli accordi con i Comuni per l’incentivazione alla produzione cinematografica, nel capoluogo etneo ci saranno attrezzature professionali a disposizione dei giovani registi che volessero usarle — prosegue Tambuzzo — Inoltre abbiamo lanciato il bando per gli artist in residence, cioè 30 artisti dell’area euromediterrane e non solo che per 30 giorni saranno ospitati in Sicilia e lasceranno qui le opere d’arte che avranno pensato ispirandosi alle nostre atmosfere». Assieme alle arti visive, I Art proporrà danza, letteratura, musica, architettura. «E teatro, porteremo gli spettacoli negli autobus in giro per Catania», anticipa Giovanni Anfuso, direttore artistico del festival, il cui programma completo dovrebbe essere presentato entro il 2014. «Mi sento tra le mani una grossissima opportunità — dichiara Anfuso — Non voglio e non posso fallirla: abbiamo l’occasione di rendere visibile e tangibile la nostra identità culturale, creandole un futuro fatto di giovani e creativi siciliani». Un investimento artistico in tempi che storicamente lo sconsiglierebbero: «Abbiamo sentito dire tutti che di arte non si campa. Ma neanche di aria si campa. Eppure, non so se ci avete fatto caso, senza aria non si vive».