Una rivisitazione del mito che affonda nell'epoca della dominazione angioina in Sicilia è andata di scena in piazza Federico di Svevia. L'evento dal titolo Gammazita in love è la prova conclusiva del laboratorio della commedia dell'arte di Marzia Ciulla. A promuovere lo spettacolo le associazioni etnee Officina Rebelde e Gammazita . Guarda le foto
Catania, il mito di Gammazita in piazza «Per fare teatro non serve solo un teatro»
Si è svolta sabato sera la prova conclusiva del laboratorio di commedia dell’arte tenuto dalla docente Marzia Ciulla. Palco d’eccezione della rappresentazione intitolata Gammazita in love è stata piazza Federico di Svevia. Di fronte ad un pubblico di un centinaio di persone, la docente – regista, scenografa ed attrice dell’evento – ha rivisitato il mito popolare del pozzo di Gammazita insieme agli attori Bianca Villari, Francesca Aiesi, Giulio Sorace e Naill Dowling. «Abbiamo studiato i personaggi, il carattere e le posture della tipologia teatrale della commedia dell’arte per due mesi, entrando in un mondo artistico purtroppo poco sostenuto in Italia», spiega Ciulla.
La commedia teatrale utilizza tipi fissi e si basa molto sull’improvvisazione degli attori e su un narrazione leggera di avvenimenti anche tragici. «In scena in strada eravamo cinque ad interpretare otto caratteri perché – racconta la docente – un’altra caratteristica di questo tipo di commedia è che, cambiando costumi e maschera, si possono interpretare più personaggi».
Il mito di Gammazita ha radici lontane e risale probabilmente alla dominazione angioina in Sicilia. La tradizione popolare racconta di una fanciulla catanese che, pur di non concedersi ad un giovane soldato francese che la importunava, decide di lasciarsi cadere in un pozzo. «Ho riadattato alla formula della commedia popolare il mito in questione, aggiungendo qualche personaggio e decretando un bel lieto fine», afferma Marzia Ciulla. Nella versione della docente del laboratorio teatrale etneo – ospitato nei locali dell’associazione politicoculturale Officina Rebelde – Gammazita resta in vita e riesce a ricongiungersi a Giordano, il promesso sposo.
Ciulla comincia ad interessarsi alla commedia popolare nel 2005, facendo varie esperienze in diverse compagnie. Originaria di Caltanissetta, arriva a Catania per seguire il biennio della scuola teatrale di Lucia Sardo. «Non ho mai fermato la mia passione per il teatro, ho ancora tanto da imparare ma ho anche voglia di trasmettere quello che ho appreso fino ad oggi». Marzia Ciulla, infatti, si occupa di organizzare laboratori di teatro anche nelle scuole e, dopo l’esperienza del Gammazita in love in piazza, afferma sicura: «Per fare teatro non ci vuole necessariamente un vero teatro».
[Foto di Pasqualino Cacciola]