A Catania cresce l’attesa per l’inaugurazione della stagione concertistica 2022-23 del Teatro Massimo Bellini, che si snoderà da novembre a maggio. Cifra distintiva del cartellone è la prevalenza di scelte monografiche, adottate fin dal concerto sinfonico inaugurale, interamente dedicato all’impeto protoromantico di Hector Berlioz. La locandina, in calendario venerdì 11 novembre alle 20:30 e sabato 12 novembre alle 17:30, prevede la Grande ouverture de Benvenuto Cellini in sol maggiore e la Symphonie fantastique. Épisode de la vie d’un artiste, en cinq parties, op. 14. La pluripremiata orchestra dell’ente lirico etneo sarà condotta dal maestro bielorusso Vitali Alekseenok, nome di punta del panorama direttoriale, già applaudito al Bellini in occasione del Concerto di Capodanno 2022.
In apertura verrà dunque eseguita l’ouverture tratta da Benvenuto Cellini, opera semiseria in due atti su libretto di Léon de Wailly e Henri Auguste Barbier. Rappresentato in una prima versione nel 1838 al Teatro Académie royale de musique, il titolo riscosse un insuccesso che condusse ad un iter travagliato. Profondamente rimaneggiato, il lavoro andò in scena all‘Hoftheater di Weimar nel 1852, presente Franz Liszt che propose importanti interventi, fino ad approdare alla redazione in 3 atti, in scena nel 1853 a Londra, con esito ancora infelice, nonostante il valore della creazione. L’opera fu allestita nuovamente a Weimar nel 1856 e lo stesso anno venne stampata la partitura di quest’edizione, che non può comunque considerarsi definitiva, viste le ulteriori modifiche successive.
Più fortunata la Sinfonia fantastica, altissimo esempio di musica a programma, di cui Berlioz fu paladino. Dedicata allo zar Nicola I di Russia ed eseguita per la prima volta nel 1830 al Conservatorio di Parigi, è chiamata fantastica nel senso che è frutto di un programma di fantasia concepito dal compositore. La suddivisione non è in quattro ma in cinque movimenti, come nella sinfonia Pastorale di Beethoven e negli atti dell’opera francese. Le diverse parti sono attraversate da un’idea fissa: un pensiero musicale in cui s’adombra l’ossessione d’amore per l’attrice Harriet Smithson.
Sul podio ritorna Vitali Alekseenok, che ha attirato l’attenzione internazionale dopo aver trionfato all’XI Concorso di direzione d’orchestra Arturo Toscanini 2021 a Parma. Oltre al primo premio, ha conquistato quello del pubblico e quello per la migliore esecuzione di un’opera di Verdi. Ha diretto prestigiose formazioni, quali l’Orchestra della Scala, la MDR Radio Symphony Orchestra di Lipsia, la Staatskapelle a Weimar, l’Orchestra d’Archi di Lucerna, la Sinfonica di Kiev, la Toscanini di Parma.
È questo il primo atto di un cartellone straordinariamente variegato e ricco di attrattiva. Il violino di Uto Ughi insieme al pianoforte di Francesco Nicolosi, il jazzista Danilo Rea, la voce recitante di Alessio Boni, il pianista Dmitry Shishkin, la bacchetta del direttore artistico Fabrizio Maria Carminati e quelle di Eckehard Stier, Markus Bosch e Mārtiņš Ozoliņš.
Sono solo alcuni dei protagonisti di un cartellone, che si annuncia come un’autentica parata di stelle.
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