Una lettrice propone la sua soluzione per il problema della nettezza urbana: impiegare gli universitari, part-time, come spazzini. «Qualcuno dalle nostre parti potrebbe scandalizzarsi ci scrive ma sono sicura che in Norvegia unidea del genere verrebbe adottata». Ecco la sua lettera. Voi cosa ne pensate?
«Catania è sporca. Se la pulissero gli studenti?»
Gentile redazione di Step1,
vi faccio una proposta per questa disgraziata città: viste le condizioni di sporcizia e disordine di Catania, perchè non chiedere agli studenti di organizzarsi in gruppi di lavoro, di “spazzini”, ovviamente pagati con il minimo sindacale dal comune? Si potrebbe chiedere al comune di creare degli “student-jobs” di questo tipo… Gli studenti guadagnerebbero qualcosa invece di essere sfruttati ad esempio come camerieri a 35 euro a serata, farebbero un lavoro socialmente utile e il comune metterebbe almeno una pezza alla situazione fatiscente della città. Qualche studente potrebbe scandalizzarsi (“io spazzino? Che schifo!”), altri (e secondo me ce ne sono tanti) invece lo troverebbero conveniente.
Capisco, è una soluzione molto “creativa” , ma non è detto che un’idea un po’ balzana non sia buona, no? Pensiamo agli asini che fanno la raccolta differenziata in un paese della Sicilia: un’idea grandiosa ma chiunque nota che è anche un po’ eccentrica. Eppure ora piace. Non ci si deve spaventare a proporre idee “strane”. Qui al sud siamo più attaccati alla forma (“uno studente che va in giro conciato con sacco e guanti… a raccogliere la sporcizia di altri… assurdo…”), ma forse in Norvegia la adotterebbero, se si trovassero nella situazione in cui siamo noi! Insomma, bisognerebbe avanzare delle proposte per migliorare la vivibilità della città, non si possono sempre aspettare dall’alto le soluzioni. Che ne pensate? Perchè non iniziare una campagna per introdurre piano piano l’argomento?
Io sono già laureata e lavoro, e non ho tempo per aderire (ho pulito interamente un parco qualche volta quando mi capitava e continuo a farlo ancora ora, da sola o con il mio ragazzo). Ma ai tempi in cui ero studentessa, e cercavo un lavoretto magari mentre lavoravo alla tesi, sarei stata felicissima di aderire a una simile iniziativa. Non credo che pagare 6 euro l’ora uno studente sia difficile… Basterebbe decidere sin dall’inizio una cifra (es. 500 euro) e dopodichè si formerebbero delle unità, delle squadre: è una bella sommetta per qualche studente, è una cifra irrisoria per un comune (spero) o per l’università (si potrebbe proporlo al preside di Lingue), sarà un vantaggio per il verde e per tutta la città.
Un cordiale saluto e grazie per la cortese attenzione.