Catania Comunica, cancellata la testata del Comune Una sola uscita e un lungo rimpallo di responsabilità

Era stato pensato come una sorta di finestra ideale che si affacciava su Palazzo degli elefanti. Con l’obiettivo di raccontare l’attività amministrativa e tutte le notizie di interesse collettivo che riguardavano la giunta guidata dal sindaco Enzo Bianco. L’esperimento però è fallito e il giornale Catania Comunica è stata cancellato dal registro delle testate degli elenchi del tribunale etneo. L’organo di stampa istituzionale si è quindi fermato al numero zero. La prima uscita, che ha fatto molto discutere per l’impostazione forse troppo propagandistica e ormai risalente a dicembre 2015, era formata da 32 pagine con una tiratura di 55mila copie, quasi del tutto introvabili. Di quell’uscita resta il racconto delle cose fatte dall’amministrazione in un anno di mandato. Tra obiettivi portati a termine, cose riciclate, meriti impropri e fallimenti. A occuparsi della stampa e di rivendere la pubblicità da inserire su Catania Comunica doveva essere la Lime Edizioni, società di Milano che si era aggiudicata in scioltezza, essendo l’unica a presentarsi, il bando del Comune di Catania.

«Siamo stati costretti a disdire il contratto con Lime per inadempimento, l’ultimo incontro risale a gennaio 2016». A fornire alcuni chiarimenti è Giovanni Iozzia, direttore responsabile della testata, nominato per volere diretto del primo cittadino. I problemi di comunicazione si sarebbero presentati anche sull’asse Milano-Catania. Con la società meneghina che ad aprile dello scorso anno lamentava problemi identici: «Il Comune non si è più fatto vivo e non possiamo stampare il giornale solo con la pubblicità. Siamo vincolati a quello che decide Bianco», spiegavano al nostro giornale. Dopo mesi abbiamo provato a ottenere la versione di Lime ma dall’altro lato della cornetta non sono arrivate risposte. «Volevamo capire perché Catania Comunica non viene più stampato. È perché non riuscite a mettervi in contatto? A noi è bastato chiamarvi», chiediamo. «Non capisco l’utilità di questa domanda – replicano infastiditi -. Si tratta di una decisione interna presa da entrambe le parti».

«Noi abbiamo provato a contattarli – prosegue Iozzia – ma senza successo». Adesso palazzo degli Elefanti potrebbe valutare la possibilità di applicare una sanzione. Il progetto, almeno quello iniziale, prevedeva delle uscite trimestrali con il 35 per cento delle pagine destinato alla raccolta pubblicitaria. «Avevo già mandato il materiale per la seconda uscita, che era prevista per Pasqua 2016 – continua l’ormai ex direttore responsabile del giornale comunale -. Si sarebbe trattato di un numero più giornalistico ma purtroppo non è mai uscito». Impostazione quindi diametralmente opposta rispetto alla prima uscita incentrata sull’immagine di Enzo Bianco, immortalato in 48 fotografie disseminate in 32 pagine

Secondo quanto previsto dal bando il giornale sarebbe stato a costo zero. Lime si sarebbe dovuta occupare invece del reperimento e degli introiti, tramite agenti sul posto, della pubblicità. Sul sito internet della società milanese è possibile consultare il portfolio e sono diversi i Comuni che continuano a stampare i loro giornali. Le ultime pubblicazioni sono quelle di Carini, in provincia di Palermo, Bollate e Gela. Diversi enti pubblici si sono fermati al numero zero, come Bitonto in Puglia o Vibo Valentia in Calabria. Di Catania Comunica però non c’è traccia.


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