«A Catania si susseguono gli episodi da far west e il dipartimento di polizia toglie altri settanta uomini». A lanciare l’allarme è il segretario generale Uil polizia di Catania Alessio Poidomani. «In città ci sono più di cento poliziotti in meno rispetto alla pianta organica, senza considerare gli annuali pensionamenti non adeguatamente rimpiazzati delle assunzioni, […]
A Catania si continua a sparare e «la polizia toglie altri settanta agenti»
«A Catania si susseguono gli episodi da far west e il dipartimento di polizia toglie altri settanta uomini». A lanciare l’allarme è il segretario generale Uil polizia di Catania Alessio Poidomani. «In città ci sono più di cento poliziotti in meno rispetto alla pianta organica, senza considerare gli annuali pensionamenti non adeguatamente rimpiazzati delle assunzioni, ai quali entro fine anno si andranno a unire i 70 neoispettori, vincitori di concorso, che verranno ripartiti fuori regione e, quindi, perderanno la sede di servizio». Una cronica carenza di uomini quella del capoluogo etneo.
«Riteniamo che sia un numero spaventoso e spropositato – aggiunge Poidomani – in considerazione del fatto che, a più riprese, Catania sia stata considerata tra le tre città più pericolose d’Europa e la più pericolosa d’Italia. Forse qualcuno dimentica gli innumerevoli episodi di far west che si sono susseguiti nelle settimane scorse. A Catania si ricomincia a sparare (l’ultimo episodio è proprio di ieri, ndr) e l’amministrazione della polizia di Stato toglie 70 uomini? Questo lo troviamo incomprensibile e fuori da ogni logica». Ed è per questo che il segretario generale Uil auspica che «le istituzioni politiche, di rilevanza nazionale e territoriale intervengano al più presto per arginare questo impoverimento organico, perché – conclude Poidomani – non possiamo permettere un passo indietro al contrasto all’incessante e dilagante fenomeno criminale».