Lassessore al bilancio Caruso interviene a Città Insieme: i conti tornano e per il 2005 nessun disavanzo. Pari a 82milioni di euro i debiti di bilancio del 2003 e del 2004. Dal pubblico mugugni e forti perplessità -Mal Comune mezzo gaudio? di Michele Spalletta
Catania, bilancio in pareggio per il 2005?
I conti 2005 del comune di Catania non sono in rosso, il pareggio di bilancio ci sarà, ad affermarlo è lassessore al bilancio del comune di Catania, Francesco Caruso, intervenuto ieri sera allincontro organizzato dallassociazione Città Insieme e coordinato da Padre Resca che ha introdotto lassessore, rivolgendo allo stesso domande e perplessità in merito ai buchi di bilancio e allo stato di crisi permanente della città etnea. Il disavanzo di bilancio del Comune – risponde subito lassessore – riguarda il 2003, pari a 40 milioni di euro e il 2004 pari a 42 milioni di euro. La legge prevede che un Comune chiuda il suo bilancio in passivo. Sono state delle precise scelte politiche dellamministrazione e i cittadini alle elezioni giudicheranno il suo operato. Io sono assessore da circa 6 mesi e sto lavorando e lavorerò affinché non ci siano più bilanci in negativo, se ciò dovesse accadere mi dimetterò.
La saletta attigua alla chiesa di San Pietro e Paolo, sede di Città Insieme è gremita, tra il pubblico semplici cittadini, abbastanza arrabbiati e tre consiglieri comunali dopposizione, tra cui il capogruppo dei Ds Saro DAgata che non perderà occasione di fare notare allassessore come il bilancio è un bluff, sarà in pareggio perché presentato solo a fine dicembre 2005, e non ci sono state altre spese ad esclusione di quelle obbligatorie come i pagamenti degli stipendi. Numerose e incalzanti le domande da parte del pubblico, tanto che padre Resca, tra il serio e il faceto ha esclamato: Che Dio gliela mandi buona. Molti i dubbi e gli interrogativi in merito alla presunta vendita di beni immobili per risanare il buco di 80 milioni di euro, alle bollette Ici recapitate più volte benché regolarmente pagate, a continue richieste di pagamento da parte dei fornitori e di cooperative a cui il comune ha appaltato diversi servizi come quello sugli accalappiacani, alla tassa sui rifiuti urbani solidi sul garage non attiguo allabitazione, e a tutta una serie di situazioni preoccupanti riguardanti la città di Catania.
Lassessore non è riuscito a rispondere a tutte le domande, ma alcune cose chiare le ha dette: Indubbiamente non cè mai stata una situazione così grave in Comune, mai così tanti debiti. Mi rammarico che il mio predecessore abbia detto che i conti erano in regola quando così non è stato. SullIci, bisogna ammettere che qualche errore cè stato. Sulla tassa sui rifiuti urbani io ho solo applicato una delibera del 1997. Sui beni immobili del Comune in vendita, risponde che: Non si tratta di beni monumentali e artistico-architettonici. Tra i tanti beni ci sono anche terreni agricoli. Va specificato che non sono in vendita ma servono ad operazione finanziare di copertura. I beni dunque serviranno a coprire i crediti forniti delle banche, come un ipoteca. Dal pubblico gli viene chiesto più volte come cercheranno di riappianare questi debiti affinché il Comune non venda e svenda il suo patrimonio immobile. Stiamo attuando tutta una serie di tagli, ad esempio alle spese di benzina extra. Il riferimento è al parco macchine del Comune e ai Vigili Urbani. Numerosi i mugugni e le espressioni di insofferenza da parte del pubblico per le risposte, spesso in politichese, date dallassessore che apparivano, secondo alcuni i cittadini presenti in sala, degli insulti allintelligenza. Più volte si è dovuto intervenire per poter far continuare lassessore nelle sue risposte, spesso imprecise e divaganti. Molte altre ore sarebbero state necessarie, ma lappuntamento è rinviato, afferma Padre Resca. Lassessore sorride, accettando.