Catania, nel nuovo contratto di Amts rincari per strisce blu e biglietti dei bus. E tornano le ganasce

«Se ne riparla dopo Sant’Agata». Tra le frasi più pronunciate dai catanesi dopo le festività natalizie, è questo il tempo – oramai con le ore contate – anche per «ridiscutere il nuovo contratto di servizio di Amts, per quanto possibile, con i funzionari e i dirigenti comunali». Almeno così assicura a MeridioNews Salvatore Vittorio, che da poco più di una settimana è il nuovo presidente della partecipata che a Catania si occupa del trasporto pubblico sugli autobus urbani e della sosta a pagamento dei mezzi. Tra i «contenuti e aspetti economici salienti» del contratto di servizio per il triennio 2025-2027 ci sono soprattutto aumenti di tariffe e il ritorno dell’utilizzo delle ganasce contro la sosta selvaggia.

Andando un po’ più nello specifico del contratto, ad aumentare sarebbe la tariffa del biglietto per la corsa semplice degli autobus: da 1 a 1,40 euro. Un rincaro non da poco a fronte di un servizio che nel capoluogo etneo lascia ancora molto a desiderare. «Da quello che so io – riferisce il neopresidente – una quota prima era coperta direttamente dal Comune». E i rincari riguarderebbero anche la sosta a pagamento. Una prima novità dovrebbe essere l’abolizione della pausa pranzo gratuita. Niente più sospensione dalle 13.30 alle 15, insomma, ma un’unica fascia a pagamento dalle 8 alle 21.

Un aumento non solo di tempo, ma anche di tariffa: nella Zona A (dove prima si pagava 0,87 euro per la prima ora e 1 euro dalla seconda ora) si arriva alla quota di 1,20 euro all’ora. Con la tariffa di mezza giornata che lieviterebbe da 3,50 euro fino a 5,20 euro. La tariffa oraria di sosta in Zona B passerebbe invece da 0,87 euro a un euro, con la mezza giornata che da 2,90 euro arriverebbe a 4,35 euro. Non va meglio neanche ai residenti: i 18,57 euro di adesso diventerebbero 25 euro per un abbonamento.

«È un contratto di servizio che io ho trovato già firmato», sottolinea il neopresidente di Amts al nostro giornale senza nascondere più di qualche perplessità, tanto che «sarebbe dovuto entrare in vigore già dall’1 gennaio, ma così non è stato». Per questo Salvatore Vittorio avrebbe già chiesto un appuntamento di confronto con funzionari e dirigenti del Comune di Catania e potrebbe avvenire già all’inizio della prossima settimana. «Chiederemo, per quanto possibile a fronte di un contratto di servizio già sottoscritto, di apportare delle modifiche – spiega – Perché, leggendolo, ci siamo resi conto che ci sono dei punti a cui prestare attenzione». Da domani, insomma, con Sant’Agata rientrata in Cattedrale, se ne potrebbe già parlare.


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