Le tensioni nel corteo del 25 aprile a Catania, la replica: «Il Pd ha fatto una montatura vittimista»

Versione e contro-versione. Ieri a Catania il corteo per celebrare il 25 aprile ha visto più di qualche tensione, tra cori contro l’amministrazione Trantino e una bandiera di Israele bruciata. Inoltre ci sarebbe stato uno scontro tra alcune persone del Partito democratico e quelli che la segretaria provinciale dem, Maria Grazia Leone, ha definito «quattro dispotici» finti esponenti dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia. Secondo Leone queste persone avrebbero voluto impedire alla delegazione del Pd di partecipare al corteo. Questa versione, però, è contestata da Federazione del sociale USB Catania.

«Fuori il Pd dal corteo – dice Federazione del sociale – è un coro che si alzava sempre più forte, mentre il corteo muoveva i prima passi da piazza Palestro». L’organizzazione sindacale racconta che esponenti del Pd sarebbero stati nella coda del corteo e che «incuranti della contestazione in corso avrebbero tentato di sfondare il muro umano che si era a essi contrapposto. Il muro umano – continua Federazione del sociale – non si è disunito, nonostante la forte spinta ricevuta da chi stava dietro allo striscione del Pd». Quello che precisano le persone di Federazione del sociale USB Catania è che «nessuno di coloro che hanno contestato la presenza del Pd ha detto che eravamo gli “organizzatori dell’Anpi”, come invece ha ampiamente divulgato alla stampa una dirigente del Pd». Secondo l’organizzazione sindacale «il Partito democratico ha fatto una montatura vittimista».


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