Un Quaderno di idee per la città, scritto da under 35. E la proposta che noi di Step1 abbiamo lanciato ad Andrea Vecchio e che il presidente dellAnce ha subito fatto propria. Di che si tratta? Semplice: scrivere un breve contributo su un progetto o unidea innovativa per cambiare in meglio Catania. In palio, nessun gadget o buono sconto, ma il vostro futuro e quello della nostra città- L'intervento di Agata Pasqualino alla presentazione del libro- Leggi lo speciale "Catania 2.0: un quaderno di idee per la città"
Catania 2.0
Tra i tanti che hanno accettato l’invito a partecipare al progetto delle “idee per Catania”, nato dalla garbata visionarietà di Andrea Vecchio, solo uno ha meno di trent’anni, il freelance Danilo Ferrari. Sarà forse per questo che nella ripartizione del volume (qui scaricabile gratuitamente) si nota un nutrito gruppo di contributors ostentare il proprio disincanto riguardo alla possibilità di cambiare questa città, o di provare a progettarne il futuro. La vetta spetta all’e-mail di Giampiero Mughini. Il suo lapidario “Non vi sarà facile”- col quale si è chiamato fuori dalla partita – ha dato perfino il titolo alla sezione dei “disillusi” che apre, quale girone dantesco, il volume.
Al contrario, partecipando – bisogna dirlo, con qualche perplessità su intenti e concretezza dell’evento – agli Stati Generali dell’Innovazione abbiamo visto molti ragazzi catanesi esporre i propri progetti per migliorare la città, la loro vita e quella degli abitanti. Loro, come chi scrive, sono convinti che il “si può fare” si possa e si debba trasformare in “lo facciamo”.
In fondo, questo salto tra una bella idea in potenza e la sua realizzazione concreta è la storia di Step1 e Radio Zammù, che voi lettori, negli anni, avete imparato a conoscere ed apprezzare. Due media i cui contenuti sono pensati, creati e realizzati da venti-trentenni e che sono diventati col tempo un punto di riferimento per l’intera comunità universitaria catanese, conosciuti anche fuori dai confini dell’Ateneo. Dove sono realizzati? A Catania. Con quali mezzi? Pochi quelli economici, ma quanto coraggio, sudore e passione! Forse per questo ci viene facile raccontare le storie di tanti catanesi che, invece di lamentarsi, fanno. Fanno cultura, fanno musica, fanno teatro, fanno cinema, fanno nei quartieri popolari, fanno informazione, innovazione, sviluppo.
L’ha detto Carmen Consoli in un’intervista ai nostri microfoni: nonostante il degrado, nonostante l’abbattimento generale, nella nostra città vivono ancora persone speciali, menti brillanti.
Ma quante altre sono nell’ombra con le loro idee che nessuno raccoglie? Quanti, fuggiti da Catania, guardano da lontano ogni giorno aspettando il momento buono per tornare e scommettere qui la propria vita? Per dare risposta a queste domande, in accordo col presidente dell’Ance, abbiamo pensato di chiedere a tutti i catanesi con meno di 35 anni di partecipare al progetto Catania 2.0, un Quaderno virtualmente allegato al volume “Catania”. Abbiamo voluto che ad iniziare fossero due dei nostri redattori, entrambi a Milano per frequentare la scuola di formazione al giornalismo. Speriamo di ricevere tanti altri “si può fare”. Solo così la nostra città potrà davvero ripartire. E il coro dei ‘lo facciamo’ superare i solisti del ‘non vi sarà facile’.
Mandate i vostri contributi (max. 60 righe, 3600 battute), allegando una breve nota biografica (chi siete, quanti anni avete, cosa fate), a direttore@step1.it