Una catena umana lunga 400 km, dal nord al sud della catalogna, per rivendicare, ancora una volta, il diritto al referendum per l'indipendenza della regione. La nuova sfida a madrid, organizzata dallassemblea nazionale catalana (anc), piattaforma costituita da municipi indipendentisti, enti, associazioni, è prevista per l11 settembre prossimo, giorno della diada, la festa nazionale catalana.
Catalogna, una catena umana lunga 400 km per l’indipendenza
Una catena umana lunga 400 km, dal nord al sud della Catalogna, per rivendicare, ancora una volta, il diritto al referendum per l’indipendenza della regione. La nuova sfida a Madrid, organizzata dallAssemblea Nazionale Catalana (Anc), piattaforma costituita da municipi indipendentisti, enti, associazioni, è prevista per l11 settembre prossimo, giorno della Diada, la festa nazionale catalana.
Venti aeroplani e 800 fotografi documenteranno l’afflusso lungo il percorso che va dal confine con la Francia fino alla regione di Valencia. Un serpentone colorato di bandiera giallo-rosse in cui sarà scritto: “Un metro in più verso la libertà”.
In Catalogna, insomma, la battaglia indipendentista non si ferma. E un anno dopo la grande manifestazione di Barcellona, quando scesero in piazza due milioni di persone, i catalani torneranno a ribadire la loro volontà di separarsi dalla Spagna.
Madrid sta facendo di tutto per sabotare il referendum, ma è tempo perso. Per la Catalogna l’ora del riscatto è ormai vicina.
“Anche quest’anno abbiamo scelto una manifestazione pacifica. Il modello cui ci siamo ispirati per questo evento- dice Jaume Marfany, vice presidente dell’Assemblea catalana – è quello di tre Stati baltici, Lituania, Estonia e Lettonia, che nel 1989 organizzarono una catena di 600 km tra le loro capitali contro l’occupazione sovietica”.
Per quei Paesi baltici fu il primo passo verso l’indipendenza che arrivò due anni dopo.
Il messaggio è chiaro: Madrid non potrà soffocare un popolo sempre pronto a scendere in piazza per difendere il diritto all’autodeterminazione.