Castelvetrano, 27 consiglieri comunali si dimettono Contro il collega Giambalvo e l’ombra della mafia

Negli stessi minuti in cui faceva gli auguri «a tutte le donne», i suoi colleghi si dimettevano ponendo fine al consiglio comunale di Castelevetrano. La resistenza di Lillo Giambalvo – il consigliere finito al centro delle polemiche per le frasi a sostegno del boss latitante di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro – è durata diverse settimane, ma alla fine ha dovuto cedere davanti alla forza dei numeri. Di chi, come nel caso degli esponenti del Nuovo centrodestra e dell’Udc, ha deciso di fare un passo indietro pur di «togliere dall‘imbarazzo mediatico la città». Stamattina, infatti, sono stati 27 i consiglieri che hanno ufficializzato le dimissioni davanti al segretario generale del Comune, Livio Elia Maggio, facendo venire meno le condizioni per il consesso civico di poter continuare ad andare avanti.

L’ipotesi di un azzeramento del consiglio comunale si era paventata già ieri, in seguito all’autosospensione dei consiglieri. Un gesto che però, da solo, non sarebbe bastato a indurre alle dimissioni Giambalvo. Il quale, da parte sua, ha sempre rivendicato il diritto a occupare lo scranno in consiglio, dopo che a dicembre è stato assolto dall’accusa di essere uno dei fiancheggiatori del capo di Cosa nostra. Il consigliere, infatti, era stato arrestato nel 2014, nel corso dell’operazione antimafia Eden II. A finire all’interno dell’inchiesta era stata anche un’intercettazione nella quale Giambalvo affermava la propria fedeltà al boss, augurandosi anche la morte – per omicidio – del figlio di un pentito. Dichiarazioni pesanti che però, per i giudici, non sono state sufficienti a provare la reale vicinanza del consigliere alla mafia certificando – dopo 13 mesi di carcere – il diritto di Giambalvo a ritornare a fare politica a Castelvetrano.

La questione, tuttavia, ha presto acquisito un’eco tale da attirare gli interessi anche dei politici nazionali. Non ultimo quello del ministro degli Interni, Angelino Alfano, che negli scorsi giorni si è detto pronto a fare pressioni anche sul sindaco Felice Errante (Ncd), affinché tenesse in considerazione l’ipotesi di proprie dimissioni pur di estromettere Giambalvo dal consiglio. Possibilità che non è stato necessario mettere in atto, dopo che i consiglieri hanno in blocco fatto un passo indietro. Sul caso si era espresso anche il Movimento 5 stelle che, con un’interrogazione parlamentare, aveva richiesto al premier Matteo Renzi di esprimersi sulla faccenda «alla luce delle intercettazioni riportate dalla stampa, che attesterebbero relazioni del consigliere Calogero Giambalvo con esponenti di spicco della criminalità organizzata di stampo mafioso». A chiedere un gesto forte da parte del consiglio era stato anche il vicepresidente della commissione nazionale antimafia Claudio Fava: «Scelgano: o lui, o loro», aveva dichiarato l’esponente di Sinistra italiania-Sel. Oggi Fava si è detto soddisfatto della scelta dei consiglieri: «Sono personalmente grato a tutti consiglieri di Castelvetrano – dichiara -. Da oggi Castelvetrano è la città che a quel mafioso (Messina Denaro, ndr) e a Cosa Nostra offre una lezione di libertà e di dignità. Al consigliere Lillo Giambalvo resta adesso l’umiliazione di esser cacciato via da quel consiglio comunale senza aver avuto nemmeno il coraggio delle proprie dimissioni» E anche l’associazione Libera, che a fine gennaio aveva sottolineato l’esigenza di trovare un modo per riuscire lì dove il prefetto non avrebbe potuto perché «aveva le mani legate», in seguito all’assoluzione di Giambalvo.

A commentare lo scioglimento del consiglio comunale è il sindaco Felice Errante: «Oggi è arrivato un segnale importante per la città, la politica e per l’Italia – dichiara a MeridioNews -. Non capita tutti i giorni che 27 consiglieri, che hanno guadagnato legittimamente una carica, facciano un passo indietro per mandare un messaggio contro la mafia e il rispetto delle istituzioni». Per il primo cittadino, Giambalvo era incompatibile con la politica: «La sua irriverenza nei confronti delle istituzioni democratiche non poteva andare avanti – continua -. Il giorno dopo l’assoluzione ho cercato di indurlo a riflettere sull’opportunità di tornare all’interno del consiglio comunale, ma non è servito a nulla». Un’ultima battuta sulla comunità castelvetranese: «Quanto accaduto oggi risponde alla richiesta del 99 per cento dei cittadini di Castelvetrano, che con la mafia non hanno nulla da spartire», aggiunge.  

Il futuro politico della cittadina trapanese, adesso, passerà per l’arrivo di un commissario regionale che farà le veci del consiglio comunale. Mentre Errante continuerà a guidare la giunta. Almeno per adesso: «Ho il dovere di attendere l’arrivo delle commissioni antimafia e di fare celebrare il referendum abrogativo del 17 aprile. Dopo farò le mie valutazioni insieme al mio partito» conclude.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]