Donnafugata, la polemica sulla gestione del castello. Il sindaco: «Fatti investimenti milionari, ma serve collaborazione con i privati»

«Noi abbiamo fatto degli investimenti milionari sul castello in questi anni, milioni di euro utilizzati per recuperare parti chiuse da tempo, per riqualificare il parco meraviglioso e fare tanti lavori, non a caso negli ultimi anni c’è stata una impennata dei visitatori». Voleva essere un post celebrativo quello di Giuseppe Cassì, sindaco di Ragusa, che sui social ha pubblicato una fotografia di martedì scorso con una lunghissima fila di persone in attesa di entrare al castello di Donnafugata. Un post che invece è diventato presto virale tra i ragusani e non solo, tanti dei quali si sono soffermati a commentare le parole del sindaco, qualcuno per esprimere apprezzamenti, altri per denunciare la mancanza di servizi adeguati, come Marcello, che scrive: «Signor sindaco. Io ero lì ieri, in fila! Non è possibile che nel 2024, un sito culturale come il castello di Donnafugata non dia la possibilità di acquisto di biglietti online per snellire la coda. Inoltre solo una biglietteria aperta. Lasciamo stare la chiusura del lunedì di agosto che non esiste in nessun luogo al mondo. Però dovrebbe fare qualcosa per evitare quello che si vede in foto. Non se ne dovrebbe vantare».

E altri ancora hanno pure attaccato l’amministrazione accusandola di volere cedere la gestione del castello ai privati. Una critica che il primo cittadino ibleo non riceve come tale. «Quello che vedo, che sento, è fuorviante – racconta Cassì a MeridioNews – Se solo si sapesse, ci si informasse, si vedesse che questo modello è stato performante in varie parti d’Italia e che non è prevista nessuna svendita, ma una collaborazione alla pari su tutti i livelli tra pubblico e privato, forse si parlerebbe con maggiore criterio. Dobbiamo gestire questo luogo in maniera più manageriale, in maniere più moderna. In questo momento il castello non può avere sistemi di fruizione adeguati e all’interno lavorano degli impiegati comunali, non personale esperto, ma siamo veramente vicini a un cambio di passo».

Un cambio di passo rappresentato appunto dal tanto discusso incontro tra pubblico e privato. «Ci sembra opportuno provare a chiedere di aprirci a una forma di cogestione tra soggetti privati specializzati nella gestione di beni culturali e pubblico – continua il sindaco ibleo – Adesso abbiamo 115mila visitatori ogni anno, è il monumento più visitato della provincia di Ragusa. La nostra non è un’ammissione di incapacità, è la voglia di migliorare in continuazione. Abbiamo avviato l’iter per un bando di partenariato speciale pubblico-privato e abbiamo ricevuto già una proposta da parte di un’associazione molto accreditata nel settore, ma abbiamo dato il via a una evidenza pubblica per permettere ad altri soggetti di partecipare. L’obiettivo non è svendere, ma valorizzare. La parte pubblica parteciperà al pari alla gestione del sito. Con questo modello il castello avrà del personale qualificato, avrà più servizi, potrà aprire negli orari in cui per ora è chiuso». E proprio la gestione del bene sarà al centro di un tavolo convocato in prefettura oggi. Il prefetto, Giuseppe Ranieri, ha chiamato a sedere attorno a un tavolo proprio il sindaco, il commissario del libero consorzio e i rappresentanti delle forze dell’ordine.


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