Dopo la tragedia avvenuta questa notte nel paesino del Palermitano, dove l'esondazione del fiume Milicia ha spazzato via nove vite, la macchina della giustizia si è già messa in moto. «Ci sono luoghi dove la gente non dovrebbe abitare», commenta Luigi Pasotti, responsabile dell'unità regionale dell'Osservatorio delle Acque
Casteldaccia, procura di Termini coordinerà inchiesta Fico: «Capire come sia potuto accadere tutto questo»
«Una tragedia incredibile e inaccettabile. Adesso è il momento del dolore, sono vicino ai cari delle famiglie distrutte. Presto venga anche il momento della giustizia, per capire come è potuto accadere tutto questo». Queste le parole del presidente della Camera Roberto Fico sulla tragedia avvenuta questa notte a Casteldaccia, dove a causa dell’esondazione del fiume Milicia sono morte nove persone. Giustizia che si è già messa in moto: la polizia di Stato ha aperto un fascicolo di indagine che sta trasmettendo alla procura di Termini Imerese, che coordina l’inchiesta.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti intanto anche gli agenti della scientifica, che hanno svolto i rilievi con difficoltà visto che la villetta dov’è avvenuta la strage e il giardino circostante sono ancora allagati. Sono tanti i punti da chiarire, a cominciare dalla regolarità delle costruzioni nella vallata non distante dal fiume e dai piloni dell’autostrada. E poi la manutenzione degli argini del fiume Milicia che forse ha trovato ostacoli per defluire e arrivare a mare, e la scorsa notte ha investito tutto quello che ha trovato lungo il suo cammino. Nella zona infatti ci sono altre abitazioni danneggiate e un camper che si trova in bilico su un muretto. Spazzata via dalla furia del fiume anche una Smart che era posteggiata nei pressi della statale.
Intanto, il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e il comandante dei carabinieri di Bagheria Federico Lori stanno sorvolando su un elicottero dell’Arma la zona invasa dall’acqua a Casteldaccia, proprio quella dove questa notte si è consumata la tragedia. Mentre il premier Giuseppe Conte questa mattina ha twittato il suo imminente arrivo nell’Isola: «Sto partendo per la Sicilia, dove il maltempo ha causato almeno 10 vittime. Sono in continuo contatto con il @DPCgov per avere costanti aggiornamenti anche sulla drammatica situazione nelle regioni del Nord». Baracche costruite alla bene e meglio, villette adiacenti alla piana dove scorreva il fiume Milicia senza argini o mura di cemento. Questa la zona dove è avvenuta la strage del maltempo. La casa dove sono morte nove persone si trova a meno di 300 metri dal normale corso del fiume Milicia, quasi sotto ai piloni dell’autostrada e vicino vi sono baracche di legno e lamiera e qualche prefabbricato. Un centinaio di metri più avanti c’è la casa di riposo Martina. A questo piccolo agglomerato edilizio si accede da una stradella, che permette solo il passaggio di un’automobile, che parte dalla strada statale 113 dopo Casteldaccia e prima di Altavilla Milicia.
Il fiume segna il confine tra i due comuni. A destra del Milicia si apre un pianoro dove vi sono agrumeti e anche qualche abitazione: anche queste sono state rovinate dalla piena. Questo appezzamento di terreno termina dove si erge una falesia: sotto la montagnola si trovava la villetta che è stata devastata dall’acqua. Gli abitanti della zona dicono che raramente il fiume ingrossato formava fango, ma mai era avvenuto un allagamento impetuoso come quello di ieri sera. Nel frattempo su Palermo e su tutta la provincia questa mattina è spuntato il sole, ma il tepore non cancella i drammi e i danni provocati dall’ondata di piogge che ha imperversato ieri e che, con qualche breve pausa, funesta il territorio da una settimana.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio delle Acque, nelle ultime 24 ore nella provincia del Palermitano si sono abbattuti in media circa 60 millimetri di pioggia. «Ci sono luoghi dove la gente non dovrebbe abitare», commenta Luigi Pasotti, responsabile dell’unità regionale. «Dovremmo dimenticare climatologia e calcolo di tempi di ritorno. Dovremmo simulare invece su tutto il territorio regionale intensità e persistenza delle piogge analoghe a quelle di questi giorni, e stabilire dove alle persone è permesso abitare e dove no». La prefettura di Palermo intanto ha chiesto l’intervento dell’esercito per la gestione della viabilità nella provincia, «molto critica» a causa delle piogge torrenziali delle ultime ore. Sono interrotte in più punti le strade statali 118, 121, 188, e 189. L’Esercito, inferma la Prefettura, «sta effettuando le ricognizioni necessarie per il successivo intervento».