Basta coi casolari di campagna ristrutturati zaurdi dai francesi: fate il vino e salvateci dal Nero d’Avola

Ma quanti soddi hanu sti spacchifrancisi ca si stanu accattannu tutti i casali e li ristrutturano col complesso di Napoleone manco ca sunu a Versailles. Pigghiunu i casali di campagna e ci fanno la reggia. Per questo i francisi hanno inventato la perfetta parola per definire gli arripudduti: parvenu.
Certo, qui nel sudest la muratura è contenta. Pottano i soddi. Si fano le piscine stritte e longhe che a iddi ci parunu chic e invece parunu vasche da bagno. Praticamente a posto delle piscine si muntunu i bidet all’aria aperta. Fossi sono poco dotati e si possono sciacquariari, ma uno, tipo, come a mia, giusto un bideuzzo veloce mi pozzu fare e se la piscina è, come si dice e come si potta, a sfioro, uno comu a mmia ci abbudda i badduzza e ce la svuota.

Appoi trasi intra e tutti i soddi ca non ci jittaru nde piscine (a cchi su belle quelle olimpioniche!) i jettunu nde salotti. Ma siti pazzi o sulu francisi? Allampadari, tappita persiani, aggenteria, i sebbizzi da duminica, i ddivani jianchi (i divani jianchi in campagna!). Au, francisi, viriti ca i casali in campagna erunu i casali dde famigghi nobbili ca avevunu i palazzi nde paisi e nde città. E u casularo in campagna avia a gghiessiri casularu… cco furnu a petra, a seggia di vimini, i menzaranci ppi ccociri i crastuni, i stivali di gomma, cetto non dico ca c’iata stari cco lume a gas… ma u lampadario di Murano no! Bedda lampadina a nudo che fa attimospera. Ma vuautri sti cosi ne capiti.

U sapiti, francisi, di cchi ni capiti? Di vino. Chiddu sì u sapiti fari. Allora, cari francisi ca vi pigghiunu ppi francisi e vi pigghiunu ppi spagnoli, finiscitaccilla di ristrutturare zauddo e iniziate a fare il vino. Picchì ‘na cosa sula c’è cchiu zaudda di vuiautri: u spacchiniuru d’avola, ca na vota si chiamava vinu di Pachino.
Volete fare un favore alla Sicilia? Vinificate. Fate vignaiuoli. Dormite ndei pagghiari (matarazzi fatti ca pagghia), cucinatevi l’ova fritti cco fornelletto ppo camping, basta ccu sti minchie di casulari ca parunu casi i punta. U vino u sapiti fare e fati chiddu!

Ca di vinu siciliano non ne putemo cchiui, noi siciliani.
Cetto poi ci sono anche i arripudduti siciliani.
Non è che ne mancano arripuddutazzi alla fiera.
Fate vino e fromage, accussì appoi, quannu fati i festi m’arricampo macari iù. Ppi viriri i divani jianchi e i lampadari di Murano no. Ca chiddi non su ppa campagna e se li vedo inizio a sbrizziare vomito sulle tovaglie di lino.
E vi salutai.


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